corsa y mucho mas

Aprile dolce dormire (ma vale anche a maggio)


Senza bisogno di avventurarsi sulle peculiarità dei ritmi circadiani, il proverbio in qualche modo evidenzia che con l'allungarsi delle ore di luce e con l'incremento delle attività è collegata anche la necessità di dormire un po' di più o anche meglio.Tra sonno e corsa (ed attività fisica in generale) le relazioni sono strette, ed uno influenza l'altro.Chi ha partecipato a qualche gara nel tardo pomeriggio o anche in notturna si è reso conto che non si riesce a prendere sonno se non dopo alcune ore. Infatti la attivazione determinata dalla attività fisica è tale che non si riesce a prendere sonno.Tra le dormite più sontuose si annoverano quelle del giorno successivo alla maratona, infatti durane la prima notte il sonno è un po' disturbato dagli indolenzimenti e dai pensieri del post gara, ma la successiva tutto fluisce e si dorme come quando si era bambini, un sonno profondo e ristoratore.E' vero anche il contrario: se per mille motivi si è dormito male l'allenamento o la gara successiva può subire una influenza negativa.Se avete un allenamento particolarmente impegnativo al mattino evidentemente andare a fare bisboccia non è per niente una buona idea, sarebbe meglio scegliere tra notte brava oppure riprogrammare l'allenamento.Certe volte le esigenze quotidiane, poco dipendenti dalla nostra volontà, ci impongono orari e tempi definiti ed allora bisogna adattarsi ed accontentarsi: il cronometro è sempre sincero e se si è stanchi non è possibile aspettarsi grandi prestazioni, nè è possibile essere troppo esigenti.C'è sempre modo di trovare una soluzione valida, un giorno di riposo in più, rimandare la seduta specifica con una corsa blanda, oppure essere coscienti che qualche secondo in più al km non è un problema.