Il volo dei corvi

bah non erano propriamente insulti i suoi, si limitava a rompere ogni tanto con dei messaggi scemi...mi sembravano cazzate immani ma per il resto niente di che...li ho pubblicati perché ad un certo punto è giusto che 'sti poverini si prendano anche la responsabilità delle cazzate che dicono, troppo comodo, altrimenti...cmq ignoralo, che vuoi fare?

ciao corva , vedo che pure a te è successa la stessa cosa col bel tipetto alto , non ti dico gli insulti che mi ha scritto per poi mettermi nella lista nera ! vorrei fare qualcosa perche questa persona sia punita ma cosa?

ahi..! letto troppo tardi... dal prossimo faro' un massimo di 8 righe per commento...

tanto per cominciare il rifiuto della delega e' un approccio all'esistenza... non uno scopo finale posto in un luogo irraggiungibile. pertanto, non e' vissuto da me come una utopia, ne' tantomeno cosi' l'esprimo. credo che la vita sia un processo dinamico di tensione, e la rivoluzione un pensiero nuovo che vive e cambia momento per momento. in secondo luogo secondo me, e non dobbiamo essere d'accordo neanche su questo (anche se negare cio' che sto per affermare e' piu' ingenuita' fiabesca che utopia) credere che un delegato possa essere onesto puntuale e corretto (spero non mi tirerai fuori qualche caso limite sporadico) e' come credere che totti francesco possa "passare al frosinone".quindi, come approccio all'esistenza ripeto, preferisco tendere a togliere deleghe piuttosto che lamentarmi dei delegati.ovviamente beppe grillo non e' da prendere neanche in considerazione.

per carità, non dobbiamo certo essere d'accordo su ttutto ma la vedo utopica l'idea di rimuovere ogni delega...

ovviamente, e per quello che vale, non sono d'accordo con questa visione pretesca. essendo il blog una cosa diversa dalla televisione, e' possibile non scadere in una visione unica del mondo, e cercare di dare un senso al pensiero senza annullarlo in tormentoni popolari. perche' non c'e' verso... quello che proponi e' seme di cio' che otterrai. e una cosa che serve e' piu' sforzo da parte di tutti. anche nel comprendere concetti e linguaggi. il cancro nostro e' esattamente questo... l'abdicazione del pensiero in favore di una visione unica. fermo restando che la tua vera identita' particolare puo' benissimo essere quella dell'analisi superficiale televisiva e del tormentone. in quanto alla delega, io, di mio, cerco di toglierla.e' un fatto di approccio. concederne e' mettersi nella disposizione d'animo della lista. che per natura, va ad allungarsi.se cominci a delegare, la tendenza e' alla rinuncia alla gestione della vita. se cominci a togliere le deleghe, la tendenza e' alla gestione. a ognuno il suo... un saluto (non sono tornato prima a leggerti perche' non ricordavo il tuo nik)

la pessimo esempio, domando scusa ma data la lunghezza dei tuoi commenti mi riesce difficile postarli. ti chiedo gentilmente di spezzarli in risposte diverse o di creare un post utilizzando la funzione scrivi nel blog. grazie

essendo questo un blog i temi vanno trattati in modo tale da essere compresi da tutti, riprendendo i vari tormentoni che si sentono in giro..primo fra tutti la solita massima in cui si sostiene che i politici sono ladri...quanto alla revoca di ogni delega non sono d'accordo...contestavo solo l'eccessivo lascivismo dell'italiano medio, non era un discorso prettamente economico...il punto focale del mio discorso resta cmq il fatto che certi personaggi non possono e non devono rappresentarci...se abbiamo bisogno di un comico che cura o dovrebbe curare o fingere di curare i nostri interessi politi e non... è sintomo che la società è profondamente malata

premesso che l'assunzione di responsabilita' unitamente al rifiuto della delega e' quanto sostengo e incarno, e che non ci vedo nulla di retorico e semplicistico, ribadisco che si, l'espressione che usi sembra televisiva perche' propone in maniera semplicistica un problema che e' piu' profondo, evidente, ma nascosto dal media.in breve (ci provo) dire che il politico rispecchia il popolo in quanto furbesco ladro,arrivando a dire che "poi mancano i soldi" presuppone una condizione reale nella quale ci sia continuita' tra massa e rappresentanza. ma il politico, essendo nulla piu' che interfaccia tra il potere economico e la massa, ed essendo fondamentalmente referente del potere economico, molto piu' che della massa, non puo' rispecchiare altro che l'immagine che deve dare. non c'e' una differenza di programma dei partiti. sono tutti arresi al mercato. e le istanze di chi non e' in commercio, ma solo merce, non arrivano in sede legislativa. inoltre il potere economico certo non si fonda, sarai d'accordo con me, sui soldi... cioe', i soldi semplicemente non esistono per il potente.il potere si misura sulle gestione delle risorse e sulla capacita' di repressione. e la massa e' risorsa. merce. alle volte prodotto. in questo senso forse e' vero cio' che dici, e cioe' che c'e' comunanza tra politico e popolo... ma non in quanto uno espressione dell'altro... ma in quanto entrambi prodotto del potere economico. cmq, in linea di massima, ribadisco...concordo con te quando dici che la responsabilizzazione e' il passo da compiere. vado forse solo un po' oltre dicendo che l'assunzione di coscienza porta necessariamente alla revoca di ogni delega.(tra l'altro... il denaro e' frazione del credito bancario, no? e' il famoso "terzo". il delegato di ogni transizione e il regolatore e motivatore d'ogni rapporto nel paradiso sognato dal liberismo e dal mercato... e' naturale che debba mancare... una volta lo schiavista aveva la frusta... oggi ha i contratti di lavoro e la disoccupazione...)

hai perfettamente ragione, è d'obbligo una precisazione: sicuramente chi è addestrato come in questo caso i poliziotti o i carabinieri che si trovano alle strette indubbiamente spareranno per primi...condivisibile scelta o meno ma sempre di scelta trattasi, crepare o ammazzare...io sostengo in primo luogo che le battaglie si combattono in modo PACIFICO e le sparate velleitarie non servono a niente, solo a fomentare l'odio. è un parere il mio. Parlo di guerra civile sai perché? perché vedo che le forze dell'ordine si devono difendere dal cittadino e viceversa. nessuno crede più che tali istituzioni siano al nostro servizio ma che siano contro di noi, e se la gente crede questo beh...parere mio è segno che qualcosa si è incrinato..grazie e buonagiornata