femminile plurale

Commedia romantica in ospedale vista mare


In ospedale ci chiamano Le Coccinelle perchè siamo sempre insieme, tutte e tre contemporaneamente o assemblate in vario modo tanto c'è la proprietà commutativa a garantire il risultato. Ancora non siamo riuscite a capire l'accostamento perchè non ci risulta che tra le abitudini di vita dei coleotteri ci sia la simbiosi. Per quello che ne sappiamo il paguro Bernardo e la sua attinia stanno sempre appiccicati, non le coccinelle, a meno che non si tratti di quelle col sedere magnetico, quelle che prima ci hanno appioppato come portafortuna da tenere in macchina e poi come antiradiazioni da tenere attaccate all'antenna del cellulare. Mah, forse si riferiscono alle ragazze scout, sì, forse è così.Comunque non è vero che stiamo sempre appiccicate che poi, detto come lo dicono loro, con quella punta di paternalistica condiscendenza, sembra che parlino di tre adolescenti che si trovano in quella fase dello sviluppo in cui camminano per mano e si difendono così...e si regalano canzoni aprendo il cuore e gli occhi no e si ricopiano le frasi che si nascondono nell'anima,e si compiacciono della loro intimità al punto da assumere lo stesso accento, lo stesso birignao, lo stesso tipo di vestiti e - soprattutto - quegli orribili smalti per le unghie e quei rossetti modello dark lady che imperversano tra le teen agers di mezzo mondo.Siamo tre medici di Pronto Soccorso. Francesca ed Elisabetta si conoscono dai tempi dell'università, io mi sono aggiunta quando mi sono trasferita al sud.Io e le Coccinelle siamo diventate amiche perchè loro sono state le sole a non farmi l'ineluttabile domanda (con sorrisino complice incluso nel punto interrogativo): "Come mai hai lasciato Roma per venire a vivere quaggiù?" (domanda che debitamente decrittata ne sottende una un po' più piccante: "Da cosa fugge  una che lascia il meglio per il peggio?") risparmiandomi così l'ansia di trovare una risposta adeguata al senso comune perchè da queste parti Roma è ancora sinonimo di sfrenatezza ai limiti con la lussuria e libertà ai limiti con l'anarchia e come tale è considerata non abbandonabile.Io sono venuta qua per sfuggire allo smog e all'anonimato. E anche per il clima e quando lo dico non solo non ci crede nessuno ma mi guardano pure di traverso sospettando chissà quali losche connivenze.Siamo diventate amiche anche perchè non avrebbe potuto essere altrimenti dal momento che - per dirla con le teen agers - abbiamo 'na cfra di affinità. Ci accomuna la passione per i nostri figli, una cultura enciclopedica delle firme dell'alta moda e una considerevole familiarità  con tutti gli stockhose nazionali ed esteri e con la quasi totalità degli extracomunitari di colore che vendono borse griffate. Ci uniscono le diete sempiterne e un comune nemico: il primario, che a nostro parere condivide con molti il privilegio di essere vivo solo perchè l'omicidio è un reato. E ancora: ci unisce una coinvolgente, immarcescibile antipatia per la Gnoma (il soprannome non rivela solo la statura fisica ma soprattutto quella morale), un essere che vive per mimesi tentando di clonare a turno una di noi, corrodendosi di invidia perchè non riesce a somigliare all'originale e avventurandosi dopo ogni fallimento sull'impervia strada dell'iconoclastia a bordo di pettegolezzi e maldicenze. Ma avremo modo di conoscerla meglio più avanti.