femminile plurale

capitolo tredicesimo - La famiglia -


“Tu ti sei accontentata?” chiedo a Francesca che continua a menarla con la faccenda dell’età che avanza. Sono talmente acida che puzzo di caglio, me ne rendo conto ma non posso farci niente.“Che c’entra, io sono diversa”.“Cazzo vuol dire?” “Bè, io sono cresciuta in provincia, senza grilli per la testa…”“Ti stai avventurando su una strada rischiosa”, la metto in guardia. “Che vuoi dire, che le ragazze di paese sono più fortunate o che le ragazze di città in quanto zoccole devono accontentarsi?”Lei sorride angelica perché Francesca non perde mai l’aplomb. Puoi morire aspettando di vederla imbarazzata. Che sia lei ad attaccare o che venga attaccata, incassa, sorride e prende le distanze.“Voglio dire che qui da noi non c’è niente…cinema…teatri…e allora…”“I principi sono celeste chiaro?…voi siete daltoniche?”“Più o meno”Come al solito non capisco ma preferisco troncare l’argomento prima di andare a male.