femminile plurale

cap. 80 - Fino all'ultimo respiro -


Parto tra abbracci, baci e un trionfo di gesti e motti scaramantici. Andare dall’uomo dei sogni dopo aver gridato: speriamo che non scoreggi (riferito al culo della balena bianca) non rientra nei protocolli della jeune fille che  sta per incontrare un SIGNOR STUPENDO, ma diciamoci la verità: io non sono una jeune fille e oltretutto dire una parolaccia aiuta a scaricare la tensione. Che c’è. Ed è tanta. Inutile nasconderselo: ho paura che me ne combini una delle sue. Ma perché, dico io, noi donne non ci innamoriamo MAI di quelli che arrivano puntuali agli appuntamenti, che quando promettono mantengono, che regalano gioielli e rose rosse per il loro compleanno? Salgo in macchina e quasi quasi rimango delusa vedendo che le Coccinelle non hanno attaccato barattoli al paraurti e mentre avvio il motore abbozzo una preghiera a san Sebastiano che da sempre è il mio santo di riferimento per le faccende di cuore forse per via di tutte quelle frecce nel costato.A metà strada squilla il cellulare. Ho un arresto cardiaco aggravato dal fatto che il display di questo schifo di telefono è talmente piccolo che solo con l’ultravista di Nembo Kid potrei decifrare il numero che sta chiamando senza volare giù da un viadotto che è fra i più alti d’Europa nonostante mi stia attenendo teutonicamente agli ottanta chilometri orari consentiti dalla legge (ma questo lo faccio solo per evitare che un intoppo qualsiasi, tipo un agente della stradale con emorroidi in fase caliente si frapponga fra me e la Mia Serata Vincente). Il cuore torna a battere quando sento la voce di Antonello che fra un dibattito e una tartina vuole accertarsi che stia correndo da lui per omaggiarlo.“Sto arrivando. Verrà anche un mio amico. Anzi, perché non ci raggiungi per bere una cosa insieme prima del film? Noi saremo sul lungomare in un posto un sacco carino che non mi ricordo come si chiama ma non puoi sbagliare perché è elegante, ha le porte a vetri e vicino c’è un negozio di artigianato siciliano” (posso permettermi l’approssimazione perchè Antonello ha trascorso quasi un anno quaggiù quando era  l’aiuto regista di un famoso vecchio regista che girava una schifezza di film buonista e banale sul coraggio e la determinazione dei meridionali e dunque è in grado di ritrovare il locale anche solo con l’ausilio di pochi indizi). Antonello ha detto che verrà e forse la sua presenza aiuterà a sciogliere l’iceberg di imbarazzo che sento affiorare fra me e il Signor Stupendo già a questa distanza. Non so perchè ma mi sento davvero morire e vorrei scappare ma non posso perché sono in autostrada e per giunta in questo punto le corsie non sono sullo stesso piano stradale sennò, parola, credo proprio che per la prima volta nella mia vita di giovane marmotta, trasgredirei e azzarderei un’inversione di marcia perché non so proprio che dirgli quando lo vedrò perché LUI è talmente burbero e serio e…vecchio, ebbene sì, ammettiamolo!: è vecchio a prescindere dall’età. E’ vecchio perché non ride mai, perché non ha mai visto Frankestein junior, perché sembra che non abbia sogni...Ma sono pazza di LUI!!!