femminile plurale

cap. 85 - Scappo dalla città -


Abbiamo deciso di iniziare la mia nuova vita andando a Londra. Viene pure Francesca. Incredibile ma vero, abbandona il ruolo di moglie e madre esemplare per passare un week-end con le amiche. Non vogliamo sapere a cosa dobbiamo il miracolo perché siamo troppo contente. Partiremo il 7 marzo. La scelta è legata agli obblighi di lavoro non alla festa della donna. Volo con la compagnia di bandiera, albergo a Notting Hill. Delirio da Hugh Grant. Incontrerò se non lui almeno uno che gli somiglia? L’ottimismo che mi caratterizza mi fa pensare positivo. Sono felice e non vedo l’ora di comunicare la decisione a mio figlio.“A Londraaa?!?” ulula lui.Col videotelefono mentale in dotazione a noi mamme lo vedo scuotere la testa.“Probabilmente Bush attaccherà l’Irak proprio in quei giorni. Non mi sembra una buona idea” aggiunge col  tono paziente che in genere si riserva agli infermi.“Non succederà niente, ne sono sicura” “Potevate scegliere un’altra destinazione”“No! M’ha preso il trip di Londra e devo andarci. E poi uno di una cosa sola deve mori’. Se è scritto che devo morire di attentato…” e mentre lo dico mi torna in mente la battuta di Insonnia d’amore. Oggesù, altro che libraio fico, alla nostra età corriamo veramente il rischio di imbatterci in un talebano invasato che in nome di vattelappesca cosa ci fa passare dallo stato solido a quello gassoso. Inutile tormentarsi: ormai abbiamo pagato e quindi si parte.