femminile plurale

cap. 91 - Tornando a casa -


All’aeroporto ad attendermi ci sono due Coccinelle saltellanti. Ci abbracciamo e baciamo istericamente al di sopra delle transenne che circondano l’area della riconsegna bagagli. Ho messo alcuni regali nello zainetto in modo da offrirli alle mie amiche presto presto come nella canzone di Battisti…e nel far le valigie stavolta non devo scordare di mettere un fiore...Durante il tragitto fino a casa mi faccio raccontare le ultime novità. Poca roba: Cannella fila d’amore e d’accordo con Raoul, Betta fila d’amore e d’accordo con Biondo, Stefania ha messo guinzaglio e museruola a Roberto, Francesca è sempre una donna sposata. “E tu? Hai conosciuto qualcuno?”“Un avvocato delizioso”“…ma sposato?”“No, scapolo”Il fuoristrada di Francesca alle mie parole si carica di elettricità. “E allooooraaaa?!?” uggiolano contemporaneamente girandosi verso di me e rischiando uno di quegli incidenti da notizia di apertura del telegiornale.“Abbiamo festeggiato insieme il sole di mezzanotte” rispondo stringendomi nelle spalle.“E baaaastaaaa?!?” “Aha”“Ma allora, dai!…Era brutto?”“No, è carino, intelligente, spiritoso, perbene. Un bijou vero, non come i vostri”“Non sarai per caso presa di nuovo dal puttaniere?” sibila Francesca lasciando il volante e rischiando un nuovo incidente ancora più spettacolare del primo.“No. E’ che io sono partita davvero per arrivare a Caponord, non per rimorchiare”.“Vabbè, ma cazzo! ti capita uno così, dagliela una possibilità!”“Boh”, faccio stringendomi nelle spalle, “era perfetto, davvero, però…niente, non mi ha arrapato il cervello. Non potete capire…”“Puoi dirlo forte: NON POSSIAMO CAPIRE!” bercia Francesca accendendosi una sigaretta.“Si può sapere cosa cerchi?” mi chiede con pazienza Elisabetta e io non so cosa risponderle perché io stessa non conosco la risposta. Volevo serendipitezza e Riccardo ne è stato davvero l’espressione più alta.Volevo un uomo colto e intelligente e lui era davvero okay.Volevo la magia e più di quella che ho vissuto con lui a Caponord non credo sia possibile viverne.E allora?“E allora?” torna alla carica Betta.“Che vi devo dire? Io so soltanto che quando vedo Fassino mi si attorcigliano le budella e con Riccardo questo non è successo”.Francesca accende le frecce d’emergenza poi accosta e mi ingiunge di scendere gridando che una bestia come me non è degna di sedere sulla sua macchina. Le do ragione ma mi rannicchio sul sedile rammentandole la campagna LAV contro l’abbandono degli animali.