femminile plurale

cap. 94 - Domenica maledetta domenica -


Trascorro una domenica in assoluta solitudine bevendo spremute d’arancia con vodka al melone o meglio vodka al melone allungata con una spruzzatina di succo d’arancia, facendo il conto alla rovescia, ascoltando tutti i cd che ho comprato ultimamente (e scopro con raccapriccio di aver comprato sulla fiducia il più sdolcinato e imbarazzante Neil Diamond che non contiene nemmeno una di quelle romantiche canzoni che Teleradiostereo negli anni ottanta mandava in tarda serata), cucinando per il mio bambino che ha ottenuto una licenza speciale e domani sera sarà a casa e chiedendomi, decadente come solo io: ‘chissà se quando mangerà questa quiche ai funghi sarà orfano?’ (sono nata per questi ruoli drammatici di LEI eroica che si prodiga per un figlio o un grande amore o una giusta causa e poi abbandona questa valle di lacrime in silenzio e solitudine lasciando dietro di sé rimpianto imperituro e gratitudine sempiterna).