Creato da cosimo.dematteis il 19/07/2014

Cosimo De Matteis

blog personale

 

 

cosimo de matteis

Foto di cosimo.dematteis

Mannaggia... Ho "creato" questo blog quasi per caso (ne ho altri, a iosa pure) e pertanto l'avevo quasi del tutto dimenticato perchè, come ho detto prima, ne ho altri di blog e di siti che curo. Di ogni guisa. Epperò or ora ho "scoperto" che questo blog continua a comparire fra i primi risultati se qualcuno digita il mio nome su google.

Oddio, ho anche visto che non è che siano in tanti a "bazzicare" da stè parti (se sono veri i dati sulle visite) e ciò non mi stupisce ed anzi mi consola: essendo un blog pochissimo (anzi: niente!) aggiornato mi dispiacerebbe se i lettori fossero tanti: troverebbero sempre le stesse cose, ossia qualche post scritto anch'esso di corsa.

Ad ogni modo continuo a chiedermi come è possibile che questo blog sconosciuto e aggiornato ogni tre mesi sia presente fra i primi risultati di google. Con tutti i blog che ho!!!

E non lo so neppure usare questo, sennò proverei a renderlo carino. Ad esempio non sò manco aggiungere una foto. Mannaggia mannaggia....

 
 
 

La Società di Storia Patria per la Puglia e la sua importanza

Post n°6 pubblicato il 28 Luglio 2014 da cosimo.dematteis
 

Società di Storia Patria per la Puglia

Sito internet Ufficiale:

 

www.storiapatriapuglia.it

 

 
 
 

BRINDISI - La morte di Cosimo (Mimino) Esposito, pioniere del Quartiere Sant'elia

Avevo appreso della grave malattia meno di un mese fa ma non immaginavo la rapidità con cui quel male incurabile lo avrebbe portato alla morte. Parlo di Cosimo (per tutti Mimino) Esposito morto sabato 26 luglio a 76 anni. Mimino Esposito, già dipendente della Montecatini, era un uomo dinamico ed attivo su più fronti. Noi, in queste brevissime righe, vogliamo ricordare in primis il suo essere persona timorata di Dio ed esemplare marito e padre di famiglia. Il suo impegno in ambito ecclesiale lo vede fra i primi collaboratori di Don Angelo Iaia il compianto primo Parroco del Quartiere Sant’elia. Erano gli anni Settanta ed Esposito era venuto ad abitare con la sua famiglia al primo piano di una delle tante palazzine dell’allora nuovo rione, precisamente in via Boldini.

Mons. Todisco nel ’73 aveva eretto la parrocchia S.Lorenzo da Brindisi e nel ’75 nominato don Angelo parroco. Esposito, assieme a molti altri –uomini e donne generosi e di valore umano e spessore morale- collaborò nella edificazione della chiesa parrocchiale di viale Caravaggio. Accanto a lui, fra gli altri, Giorgio Giunta suo amico e compagno di partito. Entrambi sono stati Presidente di Quartiere ed in tale veste son stati sempre accanto al parroco di Sant’elia.

Quegli anni furono davvero pionieristici: nasceva il più popoloso quartiere della città e le due istituzioni – Parrocchia e Comune/Consiglio Circoscrizionale- rappresentarono, in ambiti diversi ma non opposti, un riferimento importante per la popolazione. Anni e stagioni memorabili, indimenticabili.

Mimino Esposito aveva ripreso, con novella lena, a collaborare con la seconda parrocchia del quartiere –di recente istituzione- ed in armonia col Parroco e vicario parrocchiale della “Cristo Salvatore” (di cui, assieme alla consorte Maria Rosaria, era assiduo e zelante  parrocchiano) aveva particolarmente a cuore il comitato per la festa patronale di cui era scrupoloso ed attento presidente.

In molti, nella ultima edizione –giugno 2014- avevano notato la sua assenza, lui che appunto era sempre presente e seguiva tutte le fasi preparatorie e poi lo svolgimento della festa sia l’ambito civile che quello religioso. La foto che correda questo articolo lo vede proprio durante la processione del 2011 (è alla destra di don Massimo Mengasi) e ben rappresenta il suo impegno per la Chiesa.

E si svolgerà oggi, Domenica –Giorno del Signore e Pasqua settimanale- il suo funerale, naturalmente nella chiesa di Cristo Salvatore dove la sua salma sarà portata alle 11 : il rito funebre verrà celebrato alle ore 17. Alla signora Maria Rosaria ed ai figli Pierluigi, Fabio e Luca (mio compagno di scuola alle elementari) sincere condoglianze in unione di preghiera.

A Dio caro Mimino.


http://cosimodematteis.over-blog.it/article-la-morte-di-cosimo-esposito-uno-dei-pionieri-del-rione-sant-elia-124238135.html

 

 

 
 
 

MEDJUGORJE - Messaggio del 25 luglio 2014

Post n°4 pubblicato il 25 Luglio 2014 da cosimo.dematteis
 

"Cari figli!

Voi non siete coscienti di quali grazie vivete in questo tempo in cui l’Altissimo vi dona i segni perché vi apriate e vi convertiate.

Ritornate a Dio ed alla preghiera;

nei vostri cuori, famiglie e comunità regni la preghiera perché lo Spirito Santo vi guidi e vi esorti ad essere ogni giorno, aperti sempre di più alla volontà di Dio ed al Suo piano su ciascuno di voi.

Io sono con voi, e con i santi e gli angeli intercedo per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

regina mundi volto di maria

 
 
 

SACERDOZIO ED OMOSESSUALITA'

CONGREGAZIONE PER L’EDUCAZIONE CATTOLICA

Istruzione
della Congregazione per l’Educazione Cattolica
circa i criteri di discernimento vocazionale
riguardo alle persone con tendenze omosessuali
in vista della loro ammissione al Seminario e agli Ordini sacri

 

Introduzione

In continuità con l’insegnamento del Concilio Vaticano II e, in particolare, col decreto Optatam totius [1] sulla formazione sacerdotale, la Congregazione per l’Educazione Cattolica ha pubblicato diversi documenti per promuovere un’adeguata formazione integrale dei futuri sacerdoti, offrendo orientamenti e norme precise circa suoi diversi aspetti [2]. Nel frattempo anche il Sinodo dei Vescovi del 1990 ha riflettuto sulla formazione dei sacerdoti nelle circostanze attuali, con l’intento di portare a compimento la dottrina conciliare su questo argomento e di renderla più esplicita ed incisiva nel mondo contemporaneo. In seguito a questo Sinodo, Giovanni Paolo II pubblicò l’Esortazione apostolica post-sinodale Pastores dabo vobis [3].

Alla luce di questo ricco insegnamento, la presente Istruzione non intende soffermarsi su tutte le questioni di ordine affettivo o sessuale che richiedono un attento discernimento durante l’intero periodo della formazione. Essa contiene norme circa una questione particolare, resa più urgente dalla situazione attuale, e cioè quella dell’ammissione o meno al Seminario e agli Ordini sacri dei candidati che hanno tendenze omosessuali profondamente radicate.

 

1. Maturità affettiva e paternità spirituale

Secondo la costante Tradizione della Chiesa, riceve validamente la sacra Ordinazione esclusivamente il battezzato di sesso maschile [4]. Per mezzo del sacramento dell’Ordine, lo Spirito Santo configura il candidato, ad un titolo nuovo e specifico, a Gesù Cristo: il sacerdote, infatti, rappresenta sacramentalmente Cristo, Capo, Pastore e Sposo della Chiesa [5]. A causa di questa configurazione a Cristo, tutta la vita del ministro sacro deve essere animata dal dono di tutta la sua persona alla Chiesa e da un’autentica carità pastorale [6].

Il candidato al ministero ordinato, pertanto, deve raggiungere la maturità affettiva. Tale maturità lo renderà capace di porsi in una corretta relazione con uomini e donne, sviluppando in lui un vero senso della paternità spirituale nei confronti della comunità ecclesiale che gli sarà affidata [7].

 

2. L’omosessualità e il ministero ordinato

Dal Concilio Vaticano II ad oggi, diversi documenti del Magistero – e specialmente il Catechismo della Chiesa Cattolica – hanno confermato l’insegnamento della Chiesa sull’omosessualità. Il Catechismo distingue fra gli atti omosessuali e le tendenze omosessuali.

Riguardo agli atti, insegna che, nella Sacra Scrittura, essi vengono presentati come peccati gravi. La Tradizione li ha costantemente considerati come intrinsecamente immorali e contrari alla legge naturale. Essi, di conseguenza, non possono essere approvati in nessun caso.

Per quanto concerne le tendenze omosessuali profondamente radicate, che si riscontrano in un certo numero di uomini e donne, sono anch’esse oggettivamente disordinate e sovente costituiscono, anche per loro, una prova. Tali persone devono essere accolte con rispetto e delicatezza; a loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Esse sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita e a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare [8].

Alla luce di tale insegnamento, questo Dicastero, d’intesa con la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ritiene necessario affermare chiaramente che la Chiesa, pur rispettando profondamente le persone in questione [9], non può ammettere al Seminario e agli Ordini sacri coloro che praticano l’omosessualità, presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta cultura gay [10].

Le suddette persone si trovano, infatti, in una situazione che ostacola gravemente un corretto relazionarsi con uomini e donne. Non sono affatto da trascurare le conseguenze negative che possono derivare dall’Ordinazione di persone con tendenze omosessuali profondamente radicate.

Qualora, invece, si trattasse di tendenze omosessuali che fossero solo l’espressione di un problema transitorio, come, ad esempio, quello di un’adolescenza non ancora compiuta, esse devono comunque essere chiaramente superate almeno tre anni prima dell’Ordinazione diaconale.

3. Il discernimento dell’idoneità dei candidati da parte della Chiesa

Due sono gli aspetti indissociabili in ogni vocazione sacerdotale: il dono gratuito di Dio e la libertà responsabile dell’uomo. La vocazione è un dono della grazia divina, ricevuto tramite la Chiesa, nella Chiesa e per il servizio della Chiesa. Rispondendo alla chiamata di Dio, l’uomo si offre liberamente a Lui nell’amore [11]. Il solo desiderio di diventare sacerdote non è sufficiente e non esiste un diritto a ricevere la sacra Ordinazione. Compete alla Chiesa – nella sua responsabilità di definire i requisiti necessari per la ricezione dei Sacramenti istituiti da Cristo – discernere l’idoneità di colui che desidera entrare nel Seminario [12], accompagnarlo durante gli anni della formazione e chiamarlo agli Ordini sacri, se sia giudicato in possesso delle qualità richieste [13].

La formazione del futuro sacerdote deve articolare, in una complementarità essenziale, le quattro dimensioni della formazione: umana, spirituale, intellettuale e pastorale [14]. In questo contesto, bisogna rilevare la particolare importanza della formazione umana, fondamento necessario di tutta la formazione [15]. Per ammettere un candidato all’Ordinazione diaconale, la Chiesa deve verificare, tra l’altro, che sia stata raggiunta la maturità affettiva del candidato al sacerdozio [16].

La chiamata agli Ordini è responsabilità personale del Vescovo [17] o del Superiore Maggiore. Tenendo presente il parere di coloro ai quali hanno affidato la responsabilità della formazione, il Vescovo o il Superiore Maggiore, prima di ammettere all’Ordinazione il candidato, devono pervenire ad un giudizio moralmente certo sulle sue qualità. Nel caso di un dubbio serio al riguardo, non devono ammetterlo all’Ordinazione [18].

Il discernimento della vocazione e della maturità del candidato è anche un grave compito del rettore e degli altri formatori del Seminario. Prima di ogni Ordinazione, il rettore deve esprimere un suo giudizio sulle qualità del candidato richieste dalla Chiesa [19].

Nel discernimento dell’idoneità all’Ordinazione, spetta al direttore spirituale un compito importante. Pur essendo vincolato dal segreto, egli rappresenta la Chiesa nel foro interno. Nei colloqui con il candidato, il direttore spirituale deve segnatamente ricordare le esigenze della Chiesa circa la castità sacerdotale e la maturità affettiva specifica del sacerdote, nonché aiutarlo a discernere se abbia le qualità necessarie [20]. Egli ha l’obbligo di valutare tutte le qualità della personalità ed accertarsi che il candidato non presenti disturbi sessuali incompatibili col sacerdozio. Se un candidato pratica l’omosessualità o presenta tendenze omosessuali profondamente radicate, il suo direttore spirituale, così come il suo confessore, hanno il dovere di dissuaderlo, in coscienza, dal procedere verso l’Ordinazione.

Rimane inteso che il candidato stesso è il primo responsabile della propria formazione [21]. Egli deve offrirsi con fiducia al discernimento della Chiesa, del Vescovo che chiama agli Ordini, del rettore del Seminario, del direttore spirituale e degli altri educatori del Seminario ai quali il Vescovo o il Superiore Maggiore hanno affidato il compito di formare i futuri sacerdoti. Sarebbe gravemente disonesto che un candidato occultasse la propria omosessualità per accedere, nonostante tutto, all’Ordinazione. Un atteggiamento così inautentico non corrisponde allo spirito di verità, di lealtà e di disponibilità che deve caratterizzare la personalità di colui che ritiene di essere chiamato a servire Cristo e la sua Chiesa nel ministero sacerdotale.

 

Conclusione

Questa Congregazione ribadisce la necessità che i Vescovi, i Superiori Maggiori e tutti i responsabili interessati compiano un attento discernimento circa l’idoneità dei candidati agli Ordini sacri, dall’ammissione nel Seminario fino all’Ordinazione. Questo discernimento deve essere fatto alla luce di una concezione del sacerdozio ministeriale in concordanza con l’insegnamento della Chiesa.

I Vescovi, le Conferenze Episcopali e i Superiori Maggiori vigilino perché le norme di questa Istruzione siano osservate fedelmente per il bene dei candidati stessi e per garantire sempre alla Chiesa dei sacerdoti idonei, veri pastori secondo il cuore di Cristo.

Il Sommo Pontefice Benedetto XVI, in data 31 agosto 2005, ha approvato la presente Istruzione e ne ha ordinato la pubblicazione.

Roma, il 4 novembre 2005, Memoria di S. Carlo Borromeo, Patrono dei Seminari.

 

Zenon Card. Grocholewski
Prefetto

+ J. Michael Miller, c.s.b.
Arciv. tit. di Vertara

Segretario

 

 
 
 
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