E poi saltano fuori le paure. I ricordi riaffiorano e ci sentiamo delicati come allora, anche se gli anni sono passati e siamo apparentemente più forti.
Ricordo un periodo in cui se mi avvicinavo ad un uomo la mia pelle soffriva come se fosse ustionata, quindi non mi restava nulla da fare se non proteggere quel poco che restava di me e ricordo che conobbi un uomo molto interessante che tentava di parlare con la vera Costanza, ma che ogni volta che si avvicinava veniva sbattuto lontano da un muro di gomma.
Ricordo poi momenti.
Una volta io e una volta lui, ci avvicinavamo poi ci spaventavamo poi litigavamo poi ci cacciavamo e poi sparivamo; ci siamo sempre voluti bene e non ci siamo mai veramente incontrati, abbiamo sempre parlato ma ci siamo sempre nascosti una piccola parte in pericolo.
Ci siamo amati forse da subito, a modo nostro, ci siamo delusi molto, capiti e rispettati sempre.
Il passato torna per farti pensare a come hai sbagliato, è buffo quanto riusciamo inconsapevolmente a modificare nella nostra memoria gli avvenimenti passati per soffrire di meno, forse nei tempi remoti era più semplice dimenticare, oggi la tecnologia ci gioca scherzi di verità troppo crudeli e ci fa aprire gli occhi su ciò che la nostra coscienza ha ammorbidito ma che in realtà di morbido aveva davvero ben poco.
E così i ricordi taglienti riaffiorano a farti ricordare quanto il dolore faccia diventare stronzi.
E così i ricordi come la carta vetro graffiano la tua superficie solida che hai costruito con tanta pazienza e vorresti superarli ma ormai non riesci a pensare ad altro.
E domani sarà solo passato
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