La tragedia del Giappone ha sconvolto l’umanita’ e la minaccia di una nube tossica e radioattiva continua a preoccupare il mondo intero. La forza e la potenza della natura ci ha sorpreso tutti e ci ha reso consapevoli della fragilita’ e precarieta’ della nostra vita, della nostra presunzione ed ignoranza, della nostra dipendenza dalla tecnologia e dall’energia che la fa funzionare. Un trauma psichico collettivo che ha scosso profondamente le nostre coscienze. Abbiamo visto le immagini del terremoto, abbiamo visto l’onda anomala sconvolgere campi e citta’ e stiamo seguendo con ansia l’evolversi della situazione dei reattori di Fukushima. Quant’e’ vero che il mondo si e’ fatto piccolo… e il Giappone, cosi’ lontano, si e’ fatto a noi molto vicino. Siamo vicino ai Giapponesi che sono morti, a quelli che hanno salvato la vita ma hanno perso tutto, a quelli che stanno lavorando alle centrali, esponendosi alle radiazioni, sacrificando la loro vita consapevolmente per salvare i loro connazionali e il mondo intero… siamo vicini con il pensiero, con la simpatia e la solidarieta’… ma siamo anche vicini perche’ il mondo non ha confini… e se scoppia un reattore, o peggio tutti e quattro, sappiamo che la nube radioattiva si diffondera’ nell’atmosfera e… saremo tutti contaminati… non ci sono frontiere o dogane che la possono fermare…
UMANITA’ E SOLIDARIETA’
La tragedia del Giappone ha sconvolto l’umanita’ e la minaccia di una nube tossica e radioattiva continua a preoccupare il mondo intero. La forza e la potenza della natura ci ha sorpreso tutti e ci ha reso consapevoli della fragilita’ e precarieta’ della nostra vita, della nostra presunzione ed ignoranza, della nostra dipendenza dalla tecnologia e dall’energia che la fa funzionare. Un trauma psichico collettivo che ha scosso profondamente le nostre coscienze. Abbiamo visto le immagini del terremoto, abbiamo visto l’onda anomala sconvolgere campi e citta’ e stiamo seguendo con ansia l’evolversi della situazione dei reattori di Fukushima. Quant’e’ vero che il mondo si e’ fatto piccolo… e il Giappone, cosi’ lontano, si e’ fatto a noi molto vicino. Siamo vicino ai Giapponesi che sono morti, a quelli che hanno salvato la vita ma hanno perso tutto, a quelli che stanno lavorando alle centrali, esponendosi alle radiazioni, sacrificando la loro vita consapevolmente per salvare i loro connazionali e il mondo intero… siamo vicini con il pensiero, con la simpatia e la solidarieta’… ma siamo anche vicini perche’ il mondo non ha confini… e se scoppia un reattore, o peggio tutti e quattro, sappiamo che la nube radioattiva si diffondera’ nell’atmosfera e… saremo tutti contaminati… non ci sono frontiere o dogane che la possono fermare…