apocalisse 2012

PRENDIAMONE ATTO...


Da ogni paese del mondo, giungono immagini di sommovimenti popolari, di scontri nelle piazze tra manifestanti e forze dell’ordine, di proteste e ribellioni.Che in ogni paese del mondo, in ogni stato nazionale, la classe politica e’ arroccata nei palazzi, assediata dal popolo che chiede lavoro, educazione e soprattutto verita’. Le caste al potere,  indebolite dal crollo del consenso e della fiducia, si confrontano con ostilita’ e si dividono, con scarse prospettive di accordi e cooperazione.Nei bilanci degli stati entrano sempre meno soldi (rispetto a quanto entrava in tempi di crescita) e i governi sono costretti a fare tagli alle loro spese correnti, ai servizi ai cittadini, agli investimenti su tutti i fronti.La crisi e’ globale. Son finiti i tempi delle vacche grasse.Individui e famiglie stanno tirando la cinghia e quello che entra non basta a coprire le spese, pagare i debiti e mantenere lo stile di vita a cui si erano abituati. Fanno fatica, e il clima familiare e’ teso, nervoso… chi taglia cosa? Si rinfacciano le spese.Il sistema produttivo riduce la  produzione per il calo dei consumi e degli ordini e quindi del fatturato…  Ogni azienda  si vede costretta a tagli ai costi,  necessari per sopravvivere sul mercato competitivo, globalizzato, a  ridurre il personale,  aumentare le richieste di cassa integrazione,  il precariato va in agitazione, molte aziende si trasferiscono o si stanno preparando,  o a farlo, o a chiudere i battenti.Gli studenti e i giovani in cerca di lavoro, non vedono futuro e contestano le scelte dei governi e dei genitori.E’ vero?  o non e’ vero?  La foto in bianco e nero e’ nitida e impietosa, ma vera… l’analisi del CENSIS 2010,  diffusa oggi lo conferma… l’italia e’ depressa  e  rassegnata. Chi ha seguito qui il filo del discorso, avra’ capito che io non sto fomentando la rivoluzione,  non sono contro questo o quello, vorrei solo che, insieme, prendiamo atto che il cambiamento e' in corso e che questa 'rivoluzione' non sia traumatica e violenta.Non c’e’ bisogno di lottare contro… non si spara alla croce rossa. Prendiamo atto che il sistema dei sistemi sta tirando gli ultimi e dobbiamo pensare al dopo, prepararci a farne senza.Il Censis dice che dobbiamo tornare a desiderare… bene io, da nonviolento, da federalista ma non leghista, desidero l’unificazione europea e la liquidazione degli stati nazionali. Desidero non essere piu’ cittadino italiano, e solo cittadino europeo.  Da cittadino comunitario, desidero una comunita’ europea di residenza che amministri il patrimonio comunitario, mi fornisca i servizi di buona qualita’ e mi chieda le giuste tasse per pagarli. Desidero che i cittadini residenti partecipino, con il sistema della democrazia diretta, alla gestione della comunita’. Desidero che le comunita’ siano membri dello stato federale europeo e che questo abbia un parlamento ed un governo  che si occupi della difesa (fino a quando non creeremo un lavoro alternativo ai militari)  degli esteri e poco piu’ e che faccia pagare una tassa giusta, che serva per i servizi alle comunita’.Desidero  che le regole, le leggi siano poche e  semplici e sia dato spazio e rispetto al buonsenso e alla coscienza etica dei cittadini. Desidero che la comunita’ decida quale sanita’, quale scuola, quali servizi darsi e si senta libera di  sperimentare metodi nuovi e adatti alla cultura e al territorio.Perche’ pensare che un sistema di autogestione delle comunita’ scatenerebbe gli egoismi e creerebbe sperequazioni ingiuste. Perche’ non pensare invece che la liberazione dagli stati nazionali e dalla logica dei grandi numeri  libererebbe,  tra le comunita’,  solidarieta’ e cooperazione, … la sussidiarieta’?In tempi di crisi generale come questa, dobbiamo pensare positivamente e creativamente, cosi’ potremo uscire dalla depressione  e dallo sconforto e innestare un nuovo rinascimento. PS. per chi vuole approfondire, i links inseriti aprono altre pagine di blogs che ho postato, sul tema, su 'blogger'.