apocalisse 2012

politica o calcio, e' sempre mercato


Ricordate com’era il calcio ai tempi di Riva, Facchetti, Rivera e Mazzola? Gli anni 60? Molti di voi non erano ancora nati, ma in politica erano i tempi di Moro, Longo, Nenni, Belinguer e  LaMalfa e non dico che erano tempi migliori di quelli che stiamo vivendo adesso, quello che voglio puntualizzare e’ che erano diversi… il calcio e la politica erano due mondi separati. C’erano le tifoserie, che andavano pacificamente allo stadio a guardare un calcio ancora sano, e gli iscritti ai partiti che si trovavano, con i simpatizzanti, nelle sezioni locali a discutere di politica. Il senso di appartenenza ad una squadra o ad un partito li accumunava ma le discussioni tra i ‘diversi’ erano civili e tra persone competenti.Oggi,  assistendo ai dibattiti televisivi sul tema politico, sulle precarieta’ delle alleanze della partitocrazia, sulle strategie dei protagonisti del reality della casta romana, sulle partite che si giocano in parlamento, non si nota molta differenza tra questo tipo di trasmissioni e quelle sul calcio,  che affollano, ormai ogni giorno,  i palinsesti del servizio ‘pubblico’ e delle tv private.Stesso schema del dibattito, stesse presenze ‘autorevoli’ di protagonisti dell’agone, giornalisti specializzati, opinionisti, esperti accreditati, stesso modo di parlarsi addosso, stesso clima di scontro di opinioni e di partigianerie.Se ci fate caso, anche i tempi televisivi, le inquadrature, le sexi-presenze femminili, e la contrapposizione dialettica e passionale tra quelli “pro” e quelli “contro”  questo o quel protagonista, e’ uguale… Sara’ un format, uno schema studiato dagli esperti di comunicazione, di aumenti degli ascolti, dei sondaggi e delle ricerche di mercato, della manipolazione del consenso, della competizione tra le reti… non lo so, ma comunque tutto cio’ mi rende perplesso.Quando il Berlusconi  ha comprato il Milan e ha cominciato ad introdurre,  nel calcio nostrano, i metodi americani di gestire le squadre di NBA o di football americano, tutto il mondo del calcio e’ cambiato, da sport e’ diventato ‘spettacolo’ televisivo, gli ingaggi ed il valore dei calciatori e’ salito alle stelle e son venuti fuori gli scandali di sesso, doping e corruzioni  e le violenze negli stadi contenute dai poliziotti in tenuta antisommossa. Quando il Cavaliere e’ sceso in campo, anche la politica e’ cambiata, si e’ americanizzata…  ed e’ diventata bipolare, mediatica, spettacolo televisivo, con i protagonisti che si arricchiscono, con gli scandali di sesso, doping e corruzioni e i sostenitori che si scontrano nelle piazze, con in mezzo i poliziotti in tenuta antisommossa.Non mi stupisco quindi che il calciomercato si sia tradotto in parlamento con gli stessi metodi e stessi valori.Se bisogna rafforzare la squadra e vincere il campionato, bisogna rinforzare la rosa dei titolari e delle riserve e fare acquisti sul mercato , con l’unica differenza che, nel calcio,  il tesserino dei giocatori lo vendono le societa’, in parlamento, gli onorevoli si vendono da soli. Ma chi puo’ rimproverarli…  in fondo non sono stati eletti,  sono stati ingaggiati e nominati fin dall’inizio del campionato/legislatura e, per un professionista, non e’ importante giocare per questo o quello sponsor, importante e’ l’ingaggio da titolare!Se cosi' va il mondo.... se questa e' la giostra, capite perche' io voglio scendere?