apocalisse 2012

UNA DOVEROSA PRECISAZIONE


Vorrei precisare che,  con questa serie di post sulla nonviolenza, non e’ mia intenzione di criticare e tanto meno giudicare i violenti o la violenza… o di stabilire un metro di misura per la coscienza di ciascuno.Sono stato per anni vegetariano, vegano,  e  quando uscivo a cena con gli amici, la mia libera scelta di evitare i prodotti animali nella mia dieta sembrava mettere in imbarazzo i carnivori, quasi che si sentissero giudicati dal mio “presunto” integralismo…Quando mi capitava di promuovere tra gli amici  il riciclaggio con argomentazioni semplici e sensate, mi sentivo  interpretato come se stessi rimproverando quelli che ancora non facevano la raccolta differenziata…Quando giravo in bicicletta e spiegavo le mie motivazioni salutiste, ecologiste e la mia scelta di lasciar liberi i parcheggi, immediatamente percepivo come se avessi accusato quelli che giravano in citta’ con l’automobile di scarsa coscienza civica ed ambientale…Ho reso l’idea? Lungi da me dunque l’intenzione di predicare contro il demone della violenza, di innestare sensi di colpa, di separare i buoni dai cattivi, ma dato che nell’aria c’e’ molta comprensibile tensione sento il dovere di offrire un’informativa che sgomberi il campo da quell’idea, che hanno in molti, che la nonviolenza sia l’attitudine di chi subisce passivamente la violenza senza reagire…Un nonviolento non e’ uno che e’ contro la violenza… la conosce e la comprende,  ma cerca di astenersi dall’alimentarla, ne prende le distanze,  non si lascia coinvolgere, si dissocia e non si associa… a volte per  libera scelta, altre volte per predisposizione dell’anima, altre volte ancora e’ il frutto di un lavoro di ricerca, di pratica, di autodisciplina, ma un nonviolento vero non e’ uno “contro”, ma e’  uno “per”…Chiudo qui, per ora, chiedendovi una riflessione ed un parere…se l’odio e’ associato alla violenza e l’amore alla nonviolenza…. secondo voi, nel mondo, c’e’ piu’ odio o c’e’ piu’ amore?