Il presidente del comitato delle vittime Paolo Bolognesi (Emmevi)
TROPPI AMICI DEI TERRORISTI IN PARLAMENTOBOLOGNA - I familiari delle vittime delle stragi
ringraziano per la riforma del segreto di Stato, approvata mercoledì in
via definitiva dal Senato. Ma la loro rabbia è ancora lontana dallo
sbollire definitivamente. Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione
2 agosto 1980, dal palco per l'anniversario della strage alla stazione
di Bologna, mette in fila le ragioni che ancora non danno pace ai
parenti dei morti in quell'attentato di 27 anni fa. «All'interno del
Parlamento ci sono amici dei terroristi che hanno grandi e potenti
mezzi. In Italia in questo momento c’è un clima di estrema indulgenza
nei confronti di chi ha commesso atti terroristici» attacca Bolognesi.
«Assistiamo - dice Bolognesi - ad un clima di estrema indulgenza nei
confronti di personaggi come Scalzone, oggi in Italia grazie alla
totale prescrizione dei suoi reati, Battisti, assassino latitante che
secondo il senatore Russo Spena dovrebbe essere graziato, Renato
Curcio, tra i fondatori delle Br che gira il Paese partecipando a
conferenze cui attacca il 41bis, ovvero il carcere duro per i boss
mafiosi, e Mario Tuti, pluriomicida anch'egli neoconferenziere invitato
a Trieste in occasione del 25 aprile». Bolognesi fa anche altri nomi:
«Sergio D'Elia (deputato della Rosa nel pugno, ndr),
è addirittura parlamentare e segretario di presidenza della Camera dei
deputati». Nel mirino del presidente dell'associazione finisce anche la
sinistra radicale, con la quale Bolognesi va giù duro e l'accusa di
voler fare una sorta di «scambio di prigionieri».