ecoantropologia

ecoantropologia


e diverse prospettive proposte dall’etica ambientale e le loro conseguenze necessitano di essereancora sviluppate. In particolare le relazioni tra etica e scienze naturali vanno studiateapprofonditamente e devono essere ripensate, per quanto riguarda le teorie evoluzionistiche: adesempio, uno dei punti principali della visione contemporanea dell’evoluzione è che la simbiosi, lacooperazione tra specie, è un meccanismo prezioso quanto la selezione naturale.In una prospettiva più generale il concetto di simbiosi è fondamentale, perché può contribuire arisolvere il dibattito tra antropocentrismo e biosferocentrismo.D’altro canto il contesto scientifico non è solo quello dell’evoluzione biologica, ma anche quellodell’approccio globale secondo la cosiddetta teoria biosferocentrica.Tra i nuovi problemi che si pongono il principale è quello della stabilità della biosfera.Infatti, se è vero che il contesto attuale della natura è quello della conservazione, l’etica ambientalenon è più l’etica della conservazione delle singole specie minacciate, dei singoli ecosistemi o di areeparticolari ma è l’etica del mantenimento della stabilità della biosfera, per cui il problema eticoprincipale quando si passa da un approccio riduzionistico ad uno globale è che non si ha solamenteun cambiamento quantitativo ma anche qualitativo.In questa prospettiva anche i dibattiti relativi alle biotecnologie devono dare risposta alle domandese esse sono collegate alla stabilità o alla instabilità della biosfera e se si possiedono le tecniche perraccogliere informazioni circa l’impatto delle biotecnologie sulla stabilità globale.Ma l’approccio biosferocentrico suggerisce ulteriori sviluppi. Attualmente la teoria biosferocentricaprende in considerazione l’evoluzione della biosfera come un unico oggetto complesso, le cui partisono legate da relazioni che hanno la funzione di mantenere la stabilità dell’oggetto. In un sistemavivente complesso non c’è solo la funzione della sopravvivenza dell’individuo, assicurata dalmetabolismo, ma anche la funzione della sopravvivenza della specie che viene realizzata tramite lariproduzione. Quando la vita è intesa in un senso più generale, così come espresso da Lovelocknella ipotesi di Gaia, il vivente ed il non vivente sono connessi a livello dell’intera biosfera, darelazioni che hanno la funzione di mantenere la stabilità dei parametri che permettono lasopravvivenza della stessa biosfera.Dall’eredità intellettuale di Pierre Teilhard de Chardin possiamo dedurre che la natura, non soltantogli esseri viventi ma l’intero universo, è caratterizzata dal fatto che l’evoluzione non solo non èreversibile, ma è anche dotata di un “movimento verso” generalmente considerato come attitudinedell’evoluzione stessa. Un movimento verso la complessità, ma, secondo Teilhard de Chardin,anche verso la cerebralizzazione e la coscienza. Questa interpretazione implica alcuneconsiderazioni: prima di tutto l’umanità, qui intesa come la comunità pensante,