creando

Vita di paese


Giorno dopo giorno è terminata anche questa settimana. Grazie a chi ha lasciato un pensiero nonostante la mia assenza.Questa mattina sono andata a trovare mia madre, che causa un incidente stradale ha il polso destro rotto, per cui non riesce a fare niente. Mia sorella che abita vicino a lei va da lei a dormire tutte le sere, poi alla mattina la alza, la prepara per il giorno, poi corre a casa a prendere i suoi figli, li accompagna all'autobus che li porta alle scuole superiori e poi a sua volta va a scuola; è un insegnante anche lei. Io che abito più lontano, quando vado da mia madre faccio la colf. Oggi ho pulito tutti e due i bagni, spazzato la scala, lavato per terra, mentre lei ha dato l'aspirapolvere con la mano sinistra e spolverato con il piumino. All'inizio era andata un po' giù di morale, perchè lei vuole la sua indipendenza e non vuole avere bisogno di nessuno. Adesso si è ripresa abbastanza.Dopo aver pulito tutta la casa, sono andata a far la spesa in un supermercato lì vicino, poi ho raggiunto il mercato al centro del paese. E così mi sono fatta una passeggiatina di 3 Km, andata e ritorno, ne avevo proprio bisogno. Bé per smaltire un po' di ciccia dovrei farne 10 di Km al giorno. Mentre raggiungevo il centro, ho incontrato persone che spazzavano il marciapiede dalle foglie cadute.Ho fatto un viaggio nel passato e mi sono ricordata che ogni volta che uscivo per far la spesa, si sapeva l'ora in cui partivo , ma non quella in cui sarei ritornata, trovavo sempre qualche amico, amica con cui mi fermavo a chiacchierare.Davanti al municipio, dove mi sono recata per una pratica burocratica, è rimasta quella panchina che mi ha ricordato la mia gioventù. Quante risate, scherzi, chiacchiere ha custodito, quanti amici e amiche vi ritrovavo, quanti giri con il piaggio blu per raggiungerla.Di fronte la canonica, che ci accoglieva con i biliardini, quante partite, quante chiacchiere anche con il parroco e il curato. Poi mi ricordo la raccolta della carta di casa in casa, con i cariolini trasportati dai ragazzi, alla fine della giornata eravamo spompati, ma l'allegria aleggiava sui nostri visi, Ci divertivamo con poco ed eravamo contenti. Com'era bella la vita di paese!Assorta in questi pensieri, ero ormai ritornata a casa di mia madre. Presa la macchina sono andata al cimitero a trovare il papi che ci ha lasciato,ormai da 13 anni. Mia madre ogni volta che ci vado, mi dice in dialetto reggiano, (lo so parlare abbastanza bene, ma non scrivere. Si scrive in un modo e si legge in un altro) digli che sto bene.Quando rientro mi chiede sempre che cosa ha detto e io le riferisco che sta bene e che sta guardando a giocare gli amici a carte, come faceva quando andava al bar. Lei si mette a ridere e poi comincia a fare qualsiasi cosa che la distolga dall'emozione che prova.