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La città bianca


Mio figlio è in vacanza in Puglia con amici. Questa sera sarebbe andato a visitare Ostuni.Io ci sono stata 35 anni fa. Ero rimasta incantata da quel luogo che mi ricordava le casette del presepe e avevo percorso con stupore tutte quelle viuzze del centro storico.Voglio condividere con voi queste informazioni su questa  magica cittadina e auguro a tutti e a tutte di andarla a visitare.   Pittoresca e tutta da scoprire è Ostuni, la Città bianca. Rinomata meta turistica Ostuni vanta un borgo medievale meraviglioso, ricco di stradine e abitazioni imbiancate con la calce in un dedalo che ricorda una casbah araba. Una passeggiata nella città vecchia, detta la "terra" per distinguerla dalla più recente "marina", regala scorci pittoreschi tra vicoli, ripide scalinate, corti e piazzette su cui si affacciano case bianche impreziosite da gerani, botteghe artigiane, ristoranti tipici e negozietti.
Abbarbicata su tre colli in posizione panoramica, la pittoresca Città bianca srotola il suo dedalo di stradine imbiancate ricche di storia e animate da botteghe artigiane e ristoranti tipici.Arroccata su tre colli, Ostuni sorge nella Valle d'Itria a 218 m sul livello del mare. Dista 42 km da Brindisi e 8 dalla costa adriatica su cui sventola la Bandiera Blu. La magia di Ostuni, la Città Bianca, è legata alla caratteristica colorazione con pittura a calce del borgo antico, una pratica tuttora rigorosamente rispettata dai residenti. Al centro del borgo troneggia la quattrocentesca Cattedrale in stile romanico-gotico su cui spicca un grande rosone a 24 raggi di rara bellezza. Lungo via Cattedrale che divide in due il cuore medievale della città, si trova l'ex Monastero carmelitano sede del Museo delle civiltà preclassiche della Murgia Meridionale dove è esposto il calco di Delia, una donna in gravidanza vissuta 25.000 anni fa. In piazza Beato Giovanni Paolo II (piazzetta Cattedrale), si fronteggiano i settecenteschi edifici del Palazzo Vescovile e del vecchio Seminario, collegati dal suggestivo arco Scoppa. Al piano terra del Palazzo dell'Episcopio è situato il Museo Diocesano, che conserva ed espone lo straordinario patrimonio storico-artistico della Chiesa ostunese con capolavori di valenza internazionale. Chiese e dimore signorili si susseguono nella città vecchia cinta dalle mura aragonesi dove si aprono Porta Nova e Porta San Demetrio. L'agro di Ostuni, invece, è costellato da masserie, molte delle quali trasformate in accoglienti agriturismi e resort di lusso. Tra le altre, Santa Caterina con l'alta torre ottagonale alla masseria fortificata, Lo Spagnulo e masseria Cappuccini con i suoi trulli.Pittoresca e tutta da scoprire è Ostuni, la Città bianca. Rinomata meta turistica Ostuni vanta un borgo medievale meraviglioso, ricco di stradine e abitazioni imbiancate con la calce in un dedalo che ricorda una casbah araba. Una passeggiata nella città vecchia, detta la "terra" per distinguerla dalla più recente "marina", regala scorci pittoreschi tra vicoli, ripide scalinate, corti e piazzette su cui si affacciano case bianche impreziosite da gerani, botteghe artigiane, ristoranti tipici e negozietti.
 
Città Ostuni Provincia Brindisi CAP72017Superficie 225,56 km²Abitanti30963 (30-11-2018)Nome abitantiOstunesiPatroniSant'Oronzo, San Biagio Ostuni è un insieme di casette accavallate colorate di un bianco lucente che predominano su tutta la collina sulla quale svetta la sua cattedrale e può essere considerata una città alla moda per merito delle sue spiagge a circa dieci chilometri dalla movida del borgo.ILCENTRO STORICOIl soprannome di "città bianca", così è conosciuta anche Ostuni, deriva dal tipico colore che avevano le case dell'antico quartiere Terra, il borgo antico fortificato della città.Una passeggiata tra le viuzze dalle case rigorosamente bianche del centro storico, infatti, permetterà di immergersi all'interno di un mondo costituito da vicoli stretti, strade lastricate incorniciati dalla vista meravigliosa per un ambiente fiabesco.Il perfetto mix di eleganza, sincerità popolare e dedalo delle strade in cui perdersi contribuiscono a rendere Ostuni magica non solo agli occhi di chi la visita ma anche di chi la guarda.LE CHIESELa Concattedrale si trova sul punto più alto della città, costruita nel ‘400 ha una bella facciata in forme tardo gotiche; si aprono sulla facciata principale tre portali sormontati da una rosa, spicca il rosone posto sul portale centrale composto da 24 raggi finemente intagliati. L'interno è a croce latina a tre navate rifatto con forme settecentesche, molto interessanti i barocchi altari laterali. A fianco della Cattedrale, uno di fronte all'altro, vi sono anche due bei palazzi settecenteschi: il Palazzo Vescovile ed il Seminario, collegati da un ponte in pietra chiamato "la Loggia".Sempre su piazza Cattedrale, all'interno dell'ex Monastero Carmelitano di Santa Maria Maddalena dei Pazzi, si trova il "Museo delle civiltà preclassiche della Murgia meridionale". All'interno del museo è esposto lo scheletro di una donna che ha conservato in grembo i resti del feto, sepolta 28000 anni fa e ritrovata durante una campagna di scavo presso la grotta di Santa Maria di Agnano. Oltre alla Donna di Ostuni sono esposti reperti riferibili al periodo neolitico, messapico e medievale, provenienti dai dintorni di Ostuni. Annessa al Monastero vi è la Chiesa di San Vito Martire, tra i monumenti più importanti di Ostuni con le sue linee rococò.All'interno del centro storico, oltre alle famose case colorate di bianco, non mancano numerosi palazzi signorili, ne è un esempio il barocco Palazzo Zevallos, residenza dei feudatari napoletani che vessarono la città per quasi due secoli.Altri bei monumenti chiesastici presenti nel centro storico sono: la seicentesca Chiesa dello Spirito Santo con il bel portale rinascimentale e la Chiesetta di San Giacomo di Compostela costruita nel 1423.Dai suoi 20 metri svetta su piazza Libertà la Guglia di S. Oronzo. Con la statua del protettore sulla cima, è un ex voto fatto erigere nel 1771 come ringraziamento per aver preservato la città di Ostuni dalla pestilenza del ‘700. A pochi chilometri dalla città si trova anche il Santuario intitolato al Santo, edificato nel ‘600 nei pressi di una grotta dove lo stesso aveva trovato rifugio. Sulla sinistra della chiesa si prende una scala che porta ad una fonte ritenuta miracolosa.LE SPIAGGEOstuni è molto famosa anche per il suo mare, la città bianca della Puglia ha ricevuto più volte la Bandiera Blu e le Cinque vele di Legambiente; è stata definita la città con il mare più pulito d'Italia. Il litorale è lungo ben 20 chilometri, comprendente differenti ambienti: lunghe spiagge, piccole insenature tra le rocce, bei sitemi dunali e macchia mediterranea. La spiaggia di Costamerlata è la più famosa, una bella baia di sabbia fine con fondali bassi ed acque cristalline; molto belle e frequentate anche le spiagge di Diana Marina e Rosa Marina, anch'esse con sabbia chiarissima e soffice; sulla spiaggia di Monticelli invece vi sono tratti di rocce e scogli bassi con fondali più alti rispetto alle altre; tra le spiagge più frequentate vi è anche la spiaggia del Pilone, completamente immersa nella macchia mediterranea.Le campagne sono punteggiate di Masserie Fortificate la cui costruzione si diffuse tra il XVI ed il XVII secolo; tra tutte le più conosciute sono: la Masseria Rialbo di Sopra che è anche la più antica, la Masseria Spagnulo e la Masseria Santo Scalone.COSA VEDERE AOSTUNIUna tabella riepilogativa dei principali luoghi di interesse storico, culturale e paesaggistico.EDIFICI RELIGIOSIConcattedraleEx Monastero delle CarmelitaneChiesa di S.Vito MartireChiesetta dello Spirito SantoChiesetta di S.Giacomo di CompostelaSantuario di S.OronzoARTE E CULTURAMuseo delle civiltà preclassiche della Murgia meridionaleNEI PRESSI DEL MAREBaia di CostamerlataSpiaggia Diana MarinaSpiaggia Rosa MarinaSpiaggia MonticelliSpiaggia del PiloneLUOGHI DI INTERESSECentro storico "La Terra"Palazzo Vescovile e SeminarioPalazzo ZevallosGuglia di S. OronzoMasserie fortificateCOME ARRIVARE A OSTUNIEcco come raggiungere Ostuni comodamente con i principali mezzi di trasporto disponibili.IN AUTO36 km a nord-ovest di Brindisi lungo la SS379IN TRENO Collegamenti diretti con Brindisi e BariLINEE URBANE Collegamenti con Brindisi e Bari (STP Brindisi, Ferrovie del Sud Est)Testo ed immagini presi da internet  A proposito di mandorle, ad Ostuni ho assaggiato i fichi secchi ripieni di mandorle con cioccolato. Buonissimi. Non li ho più trovati!Salento: il dolce fico con il cuore di mandorlaA San Michele Salentino e nei comuni limitrofi due dei più tradizionali prodotti del territorio vengono trasformati in un dolce tutto naturale e dal sapore irresistibile L'antica tradizione dell'essiccazione dei fichi nell'Alto Salento si è tramutata nella ricetta di un dolce tradizionale gustoso e tutto naturale che ricava i propri ingredienti direttamente dal territorio circostante. Si tratta del Fico Secco Mandorlato di San Michele Salentino che arricchisce gli ottimi frutti locali con una farcitura a base di mandorle intere e aromi naturali.LA TRADIZIONE Quella dei fichi rappresenta certamente una delle coltivazioni più ricche e gustose del Mezzogiorno italiano. L'usanza di lasciarli essiccare trasformando un ottimo frutto in un dolce sfizioso ha origini antichissime che affondano le proprie radici all'epoca degli antichi Romani, quando i fichi secchi venivano preparati per i legionari affinchè li portassero con sè come cibo di riserva. Questo espediente è stato, poi, perpetuato dalle famiglie meno abbienti che consumavano i frutti essiccati in sostituzione di dolci più costosi. Sebbene i fichi secchi rappresentino una specialità di numerose regioni dell'Italia meridionale, solo nel Salento, ed in particolare nella zona di San Michele Salentino e dei comuni limitrofi, il dolcetto più naturale (e salutare) della tradizione gastronomica locale è stato arricchito e reso ancor più sfizioso dall'aggiunta di una mandorla intera, aromi e spezie naturali come farcitura. La ricetta risale al secondo dopoguerra, quando in questa zona della Puglia proliferavano differenti cultivar di mandorla che si aggiungevano ad una ricca tradizione agricola basata su ulivi, viti, albicocche e, naturalmente, fichi della varietà Dottato, particolarmente diffusa in alcune regioni meridionali del Paese. Sebbene nel corso dei decenni molti agricoltori abbiano progressivamente abbandonato alcune delle colture tradizionali concentrandosi prevalentemente su quelle più remunerative come oliveti e vigneti, oggi che i prezzi del vino e dell'olio si sono abbassati, sono sempre più numerosi i produttori che hanno riscoperto le antiche coltivazioni che fino agli inizi del secolo scorso rappresentavano il fondamento dell'attività agricola locale, come appunto quella dei fichi.LA DENOMINAZIONE L'originalità della ricetta, l'impiego di ingredienti naturali del territorio salentino ed il profondo legame instaurato con la cultura e la storia delle genti del luogo hanno permesso al Fico Secco Mandorlato di San Michele Salentino di catturare l'attenzione della Fondazione Slow Food, che ha istituito un suo Presidio a salvaguardia del prodotto, oltre che di conquistarsi la tutela del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che lo ha inserito nell'elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT).LE CARATTERISTICHE I Fichi Secchi Mandorlati sono, dunque, dei gustosi dolcetti ottenuti con fichi secchi della varietà Dottato tagliati a metà, mandorle intere tostate e non pelate (l'amaro della pellicina contrasta, infatti, piacevolmente il gusto dolce del fico) di una delle cultivar locali come Riviezzo (Cegliese), Bottari (il nome locale della Genco), Sciacallo, Tondina, Sepp d'Amic, scorza di limone e semi di finocchietto selvatico. La forma è quella di due metà di frutto accoppiate che all'interno celano la farcitura a base di mandorle e aromi naturali.LA PRODUZIONE I fichi secchi mandorlati vengono preparati ogni anno tra agosto e settembre. Si ottengono lasciando essiccare al sole i frutti tagliati a metà per una settimana su graticci di canne chiamati sciaje, farcendoli con una mandorla tostata, scorzetta di limone e semi di finocchietto selvatico, sovrapponendo le metà a due a due, ed infornando il tutto. Così preparati i fichi si mantengono fino ad un anno.LA CULTURA La sentita tradizione contadina locale che ha trasformato i fichi e le mandorle in un nutriente dessert invernale economico e dall'elevata conservabilità è diventata inevitabilmente la protagonista di una grande festa, ormai giunta alla sua XV edizione, che ogni anno, alla fine di agosto, celebra la preparazione del buon Fico Mandorlato animando le strade di San Michele Salentino con i sapori, i profumi e i colori di questa gustosa specialità e di altri prodotti tipici che spaziano dalle mozzarelle, ai formaggi, sino alle focacce.IN CUCINA Il segreto della ricetta del Fico Mandorlato sta nella sua semplicità e nella genuinità degli ingredienti. Non a caso il prodotto viene ancora oggi preparato secondo le tecniche della tradizione salentina. Non mancano, però, i produttori che propongono sfiziose rivisitazioni della ricetta tipica, come quella dei Fichi Secchi Mandorlati ricoperti di cioccolato. Chi desidera provare a preparare in casa il gustoso dolce della tradizione salentina può seguire i passaggi della ricetta tradizionale utilizzando materie prime di qualità per ottenere un risultato migliore.La ricetta: Fichi Secchi Mandorlati di San Michele Salentino. Ingredienti: fichi, mandorle intere con la pellicina già tostate o da tostare, scorza di limone, semi di finocchietto selvatico. Tagliate a metà i fichi, pressateli leggermente poi lasciateli seccare al sole per almeno una settimana. Quando avranno raggiunto il giusto livello di essiccamento, tostate, se non lo avete già fatto, le mandorle nel forno senza privarle della pellicina poi inseritele tra due metà di fico secco aggiungendo una scorzetta di limone e qualche seme di finocchietto selvatico, pressate lievemente per fissare le due metà e la farcitura, poi infornate a bassa temperatura per circa un'ora, lasciate freddare e, il giorno successivo, trasferite i fichi mandoralti in un barattolo di vetro o in un contenitore per alimenti dove potranno essere conservati per diversi mesi.Altre ricette:VerzadaCrostate di Albicocche del VesuvioPollo al miele e limoneIL TERRITORIO L'Alto Salento è quella zona della provincia di Brindisi che custodisce gli splendidi comuni di Ostuni, San Vito dei Normanni, San Michele Salentino, Carovigno, Ceglie Messapica, Villa Castelli e Fasano in un trionfo di pittoreschi paesaggi punteggiati di masserie, uliveti e frutteti. La presenza dell'uomo su questi territori è documentabile sin da epoche antichissime ed ogni soggiorno in una qualunque delle sue belle località riserva preziose sorprese per tutti i gusti. Cuore pulsante dell'Alto Salento è certamente la suggestiva città bianca di Ostuni che domina dall'alto il Parco Naturale degli Oliveti Monumentali ed è punteggiata di splendide chiese e antichi palazzi, ma non meno affascinante si rivelerà una passeggiata tra castelli ed edifici settecenteschi nel centro di Ceglie Messapica, così come la scoperta degli insediamenti rupestri e della Cripta di San Biagio a San Vito dei Normanni, e l'assaggio degli ottimi fichi mandorlati da assaporare mentre si cammina per le vie di San Michele Salentino.DA VEDERE NEL SALENTO: VAI ALLA GUIDASapori di Puglia in masseria5 posti in Puglia da vedere con l'anima gemellaPuglia, la più bella del mondoLa Puglia e il Sud Italia: le più amate dal cinema+Lampascione, sembra cipolla ma non è+Albarola: in Emilia Romagna è tempo di fichi+La Cutura: tutto il mondo in un giardino salentino+Lampascione, il bulbo selvatico più antico del Salento+Calabria, il torrone natalizio a "manto di monaco"+In Puglia il Carnevale è ad agosto+"Marangiane in festa" in Salento+Nardò, il Salento che fa battere il cuore+Puglia: l'emblematico Biscotto di Ceglie+Salento: Specchia, il borgo tra mare e collina+La Puglia nel piatto: 5 viaggi per tutti i palati+Puglia, le 5 eccellenze dell'artigianato+Carciofo brindisino Igp, il duro dal cuore tenero+Puglia: cena a lume di candela tra i vicoli di Ostuni +Ruffano, dove il Salento diventa "piccante"+L'arte tessile del Salento+I dolci più buoni del mondo: dieci tappe+Ostuni e FasanoSaperne di più su GUSTOSala MuseogustoPiemonte, dove nasce l'originale liquore delle LangheCantine Toso tramanda di generazione in generazione l'arte della vinificazione e della distillazionedue bicchieri di vino rosso su bottegustonaturaRoero, gusto di... vinoIl 13 novembre prende il via la Roero Wine Week in contemporanea con la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'AlbaCorrelati per regioneOstuni, soggiorni nei trulli tra tradizioni e naturaOstuni, soggiorni nei trulli tra tradizioni e naturaLa Masseria Ferri, tra le colline della ValleDa TURISMO.IT