Non domandare tu maiquando si chiuderà la tua vita,LeuconoeNon tentare gli oroscopi d’oriente:ma sii saggia..…perché mentre si parla,il tempo è già in fuga…così cogli la giornata… Ode a Leuconoe - Orazio L’ invito oraziano è chiaro. Vivere alla giornata cogliendo l’attimo fugace, quell’istante di felicità che i saggi di ogni tempo indicano come la più grande aspirazione umana.Mi sono chiesta spesso se fosse legittima non tanto l’aspirazione ad essa ma la realizzazione di questo sogno destinato a bruciare ed esaurirsi nel breve, se non nel brevissimo periodo, nel magico frammento di luce da cui almeno una volta nella vita ciascuno di noi si è lasciato inondare. La risposta al quesito continua ad essermi ignota. Mi chiedo se sia giusto e/o moralmente accettabile che, per la nostra felicità ed in ossequio al più sano egoismo, si sacrifichino la lealtà, la coerenza, la fedeltà nei riguardi di un amico, di un coniuge, di un familiare. L’esempio forse renderà tutto più chiaro. Una bella coppia di coniugi, piacenti, giovani, buon lavoro, figli. Un viaggio di uno dei due (da solo), un occasione irripetibile, ghiotta; la complicità di una serata, una compagnia intrigante ed affascinante, che pone Lui (o Lei) dinanzi all’interrogativo: “Farlo o non farlo?”, “Tradire
Carpe diem, quam minimum credula postero...
Non domandare tu maiquando si chiuderà la tua vita,LeuconoeNon tentare gli oroscopi d’oriente:ma sii saggia..…perché mentre si parla,il tempo è già in fuga…così cogli la giornata… Ode a Leuconoe - Orazio L’ invito oraziano è chiaro. Vivere alla giornata cogliendo l’attimo fugace, quell’istante di felicità che i saggi di ogni tempo indicano come la più grande aspirazione umana.Mi sono chiesta spesso se fosse legittima non tanto l’aspirazione ad essa ma la realizzazione di questo sogno destinato a bruciare ed esaurirsi nel breve, se non nel brevissimo periodo, nel magico frammento di luce da cui almeno una volta nella vita ciascuno di noi si è lasciato inondare. La risposta al quesito continua ad essermi ignota. Mi chiedo se sia giusto e/o moralmente accettabile che, per la nostra felicità ed in ossequio al più sano egoismo, si sacrifichino la lealtà, la coerenza, la fedeltà nei riguardi di un amico, di un coniuge, di un familiare. L’esempio forse renderà tutto più chiaro. Una bella coppia di coniugi, piacenti, giovani, buon lavoro, figli. Un viaggio di uno dei due (da solo), un occasione irripetibile, ghiotta; la complicità di una serata, una compagnia intrigante ed affascinante, che pone Lui (o Lei) dinanzi all’interrogativo: “Farlo o non farlo?”, “Tradire