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Primavera coi fiocchi


Voglia di bella stagione? Meglio farsela passare dal momento che, in pieno equinozio di primavera, il caro vecchio (ma non esausto) inverno ha deciso di sferrare l'ennesimo attacco alla natura e alla nostra pazienza
. La terra non ne può più di acqua, interi campi coltivati sono occupati da acquitrini (se non da veri e propri laghetti) belli da vedere  ma per il villico, che vedrà perduta buona parte del suo raccolto, a causa dell'ammollo prolungato delle tenere piantine di grano, saran dolori
! A saperlo, poverino, avrebbe potuto optare per la semina del riso. Almeno - mi dico - quest'estate non ci assilleranno con le consuete notizie catastrofiche: il Sud  verso la desertificazione, la Basilicata assetata, la Puglia a secco,  Calabria e Sicilia chiederanno lo stato di calamità per la penuria d'acqua. Queste notizie non ce le berremo
. Giove pluvio quest'anno ne ha mandata giù a catinelle 
facendocela vedere di tutti i colori (nonostante la trasparenza del prezioso elemento):pioggerellina tediosa ed insistente,i classici goccioloni che fanno splash;grandine violenta che a riceverla in testa avrebbe reso alle chiome dei trafelati passati un trattamento da coiffeur (lisci effetto piastra);nevischio (quello che se la temperatura non scende sottozero non si "raccoglie"  e noi lì, dietro ai vetri, a fare il tifo
come tanti sciocchi e a sperare invano che si depositi a carrettate);neve classica, da atmosfera natalizia, che prima ricama il paesaggio e poi lo riveste di una candida soffice coltre;neve marzolina, che dura lo spazio di un mattino, quella di stamani, che impiastriccia il paesaggio e che ha fatto rabbrividire gli esterrefatti fiori di pesco e i timidi fiori di mandorlo, apertisi prematuramente ed improvvidamente al tepore del primo raggio di sole. Poco male per gli alberi di mimosa in piena fioritura. Dopo essersi inchinati (ma solo per effetto della forza di gravità) a Sua Maestà Il Gelo, sotto il peso di cotanto candore, si sono lentamente rimessi in piedi. A  loro le intemperanze di un marzo birichino fanno un baffo visto che sono avvezzi a ben altre temperature (si permettono di fiorire finanche a gennaio!) Che dire? Portiamo pazienza
. Marzo e le sue follie
non dureranno in eterno.
Tra una sessione e l'altra al Pc (dicono che di tanto in tanto bisogna far riposare gli occhi) il mio sguardo oltrepassa i vetri  e cosa vedo? Neve? Pioggia? A quest'ora della sera risulta più difficile discernere  e quindi discriminare. Poi alla fine sentenzio: è la neve "a m'ndidd"..ana fà quand ng' piac' a idd.. (deve fare quanto piace a lui (il tempo)) espressione che i nonni usavano per indicare che il tempo si era proprio messo al brutto ed avrebbe nevicato a lungo...Rinuncio ad indugiare oltre sul paesaggio  i cui colori sfumano nel bruno della notte. Il mio ultimo pensiero, prima di rimettermi al lavoro, è per i fiorellini che, come nuvolette bianche  e rosa agghindano aggraziati alberelli. Domani i loro petali saranno un pò gualciti, le loro corolle stropicciate...
Fortuna che ho fatto appena in tempo, solo ieri, a catturare la loro bellezza e il loro effimero splendore con la mia inseparabile fotocamera...