CRETE COLORATE

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Mia nonna, quella che era sempre stata il generale di ferro; donna di poco smancerie, sempre molto pratica e ruvida; ma con la quale sono sempre andata d’accordo.  Stamani mattina sono andata a trovarla ; è quella materna, l’unica che mi è rimasta. 87 anni compiuti. Da due anni a questa parte, da quando è morta mia madre, sua figlia, il tracollo è stato inevitabile. Non tanto di salute fisica ma soprattutto per la confusione mentale.Fino a qualche giorno fa aveva insistito per rimanere in casa da sola, ma poi l’abbiamo convinta a prendere una badante. Ci sono giorni che è più lucida, altri che chiede di mia mamma, di sua sorella e di tutte le altre persone che ormai non ci sono più; lei insiste e dice che le sta aspettando.Stamani ero passata in un negozietto dove vendono i gomitoli di lana; mia nonna ha passato la vita tra ricami, lavori ad uncinetto e ferri da calza, così ho pensato che magari avere un impegno, un compito l’avrebbe aiutata.Ho comprato 6 gomitoli di lana bianca, più tre rossa e tre blu. Sono andata a casa sua dicendole che Pietro e Lorenzo avrebbero voluto una copertina ciascuno : Pietro bianca e rossa e Lorenzo bianca e blu. Lei era molto confusa, stamani, sembrava non capire pur chiedendomi come farle. Poi ha messo la busta con la lana in camera è tornata in cucina dove l’aspettavo. Mi domanda se andiamo al mare, se andiamo tutti….  Si ma tutti chi? . Per sviare i discorsi le dico che se poi le manca la lana di telefonarmi… Lei mi guarda con i suoi occhi ancora celesti intenso e mi dice “ che lana?, io non ho lana, io non l’ho vista “  la porto in camera sua e le faccio vedere dove è. Allora mi dice, che cosa ci devo fare? Le rispiego delle copertine…”Poi mi domanda “ ma quanto durerà questa cosa.. questa confusione”, poi mi ha abbracciato per salutarmi… la mia percezione mi lascia preoccupata e triste, la stessa sensazione che provai il giorno che mia madre mi salutò in ospedale. Quella sensazione di tanta stanchezza , la sensazione della fine. Questo abbraccio come se fosse l’ultimo consapevole che mi da… perché magari la prossima volta nemmeno mi riconoscerà più.Colpa di quello che si definisce  avere intelligenza emotiva; cioè la capacità di avvertire le emozioni altrui, quelle percezioni sottili che è come se ti parlassero… il capire ciò che ancora non c’è e sperare con tutto il cuore di sbagliarmi.Vi ho anche annoiato con questo post… ma capita di non avere nessuno a cui poter raccontare  se non ad una tastiera e un monitor:-) Le copertine??? …  chissà