BIZZARE N' FAVOLOUS

La vera storia di Heidi


C’era una bimbetta assai vivace che amava tanto gli animali e le sue montagne.Ricordo che la nonna mi raccontava spesso di questa ragazzina estroversa e stravagante,tutti nel paesino di montagna dove viveva,la prendevano per matta!però le volevano tutti un gran bene perché faceva troppo pena!Sinceramente però,non credevo che esistesse veramente,ma lo avrei scoperto a breve!Difatti era pieno luglio e la mia cara nonna mi aveva proposto di andare con lei nella sua casa in montagna,per passare qualche settimana al fresco,così avrebbe potuto far visita alle sue sorelle e ai suoi amici d’infanzia.Da piccola c’ero stata altre volte,ma non ho molti ricordi di quel posto.E’ arrivato il 26luglio,data di partenza!carico tutti i bagagli nella macchina della nonna,saluto la mia famiglia e la piccola Eve..poverina..per un po’ dovrà restare senza di me!e senza mio fratello,perché lui era andato in campeggio con i suoi brufolosi compagni.Mi sono portata dietro un sacco di cose,non sapevo oltretutto cosa indossare!se faceva troppo freddo o chissà,comunque ero pronta!Verso mezzogiorno eravamo arrivate a destinazione:il paesino si presentava ai piedi di una piccola vallata,sembrava uno di quei cosi dentro le ampolle,veramente suggestivo!Il problema però era che..la casa di mia nonna era oltre il paesino!in cima a una collina!con altre 3-4 casette sperdute..che stress poi scendere giù anche solo per fare la spesa ufffffffffffffffffffffffffffffff!Poco male,l’aria fresca e frizzante del posto mi gratificava e ogni pensiero svaniva al di là della valle.Entrate in casa,disfato i bagagli e sistemato un paio di cose,pranzato e digerito con un bicchiere di cherosene,mia nonna se ne va a farsi la pennichella,mentre io esco per un giro d’esplorazione.Osservo il paesaggio spettacolare,la brezza era leggera e mi stupiva soprattutto la tranquillità e il silenzio di quel posto..come non detto!che biglie!proprio in quel momento infatti,assisto a una scena da circo: un gruppetto di pecore che scappa terrorizzato,seguito da una ragazzina che agitava le braccia urlando e cantando come una pazza,seguita a sua volta da un san bernardo e da un ragazzino.Mi chiedevo cosa stesse succedendo.Ero incuriosita!che fosse lei la ragazzina di cui mi parlava mia nonna?la matta delle montagne?Decido di andare in contro all’improbabile “trenino”,ma erano tutti spariti!solo poco dopo mi accorgo che il ragazzino era seduto nella distesa di verde,con lo sguardo perso nel vuoto.Mi avvicino a lui,Io:” hey ciao!vi ho visti correre prima,cos’è successo?”Ragazzino:” ah…no..niente..si..ehm..si giocava!ma tu chi sei?non ti ho mai vista da queste parti..piacere,io sono Peter”Io:”ah capisco..il mio nome è Elle,piacere mio!sicuro che sia tutto apposto?chi era quella bambina?”Peter:”e ma capperi!quante domande che fai!quella era Heidi,la mia migliore amica”Io:”dai sul serio?la matta delle montagne?”Peter:”non dire così..lei non è matta..è che dice di vedere le colline che le sorridono,le caprette che le fanno "ciao" e le pecore che ballano il twist..però non lo dice perché è matta”Io:”e perché allora scusa?se và a dire ste robe in giro,ovvio che la prendono per una folle!”Peter:”vedi lei..ha altri problemi..è..è drogata!si droga hai capito?!”Io:”oh povera..anzi no!che deficiente!ma perché lo fa?!”Peter:”i suoi genitori sono morti quando lei era ancora molto piccola ed è cresciuta col nonno,un coglionazzo antipatico e scorbutico..ha passato un’infanzia da incubo!e così adesso che ha 13 anni si può permettere la droga e sniffa di continuo..anche i suoi genitori erano drogati,due hippie del cavolo!”Io:”mamma mia che storia..allora è questa,la vera storia di Heidi!”Peter:”purtroppo si..ovviamente la si può aiutare a dintossicarsi,ma il centro per tossici è giù in città e noi non siamo esperti delle città..anzi,io da quando sono nato non mi sono mai mosso da qui!”Io:”cavolo ma non possiamo lasciarla così quella poveretta!dobbiamo portarla in clinica e aiutarla!vieni con me da mia nonna,le raccontiamo tutto e andiamo subito in città”.Lo faccio alzare e corriamo verso casa.Raccontiamo tutto a mia nonna che rimane a bocca aperta,ma decide di aiutare assolutamente la povera Heidi e di portarla subito a disintossicarsi.Saliamo tutti in macchina e andiamo a cercarla.La vediamo poco dopo su uno spiazzo di campo fiorito,a ballare girando attorno a sé stessa con le braccia verso l’alto dicendo: “oh colline colline mma chee simpaaaaticche!ma ccciao cciiiiiao belllle!iiiiiahahha uouououo e le cavrette!si le cavrette qua!ghiiii mi fanno le linguacciotte..oh mi fermo addddesso che mi fanno bua i piedonzoli”.Ci avviciniamo piano piano a lei appena si ferma e la catturiamo!una bella botta in testa e la carichiamo sull’auto della nonna.Partiamo in quarta sulla strada deserta,dritti verso la città!verso il centro di recupero per drogati e hippie molesti!Arrivati sul posto,ci facciamo aiutare da alcuni infermieri a portarla dentro.Sono passati 2 giorni,Peter ogni tanto và a trovarla e mi ha raccontato che se la caverà,che è pronta a guarire e a cominciare una nuova vita!Intanto io mi sono goduta la breve vacanza,il giro dei parenti e la montagna.Tornando a casa,ripensavo alla piccola Heidi..che storia!ma è questa la vera storia,capito?!