...Mi dimeno ostentando ridicola compostezza. Pericolante e snaturato fortino, ne salgo le scale, scavate nella pietra e dirottanti a scenari inconsueti o solamente trascurati. E mi ritrovo immersa nel turchino di un celeste trasparente e, sfidata la prospettiva, la mia mano affonda in un brillante raggio giallo: il calore si rincorre sulla pista snodatasi del mio corpo, che lo inghiotte fino al cuore.Adesso, col cuore caldo e l'azzurro negli occhi, mi dimentico del mio volere e da lassù ammiro l'immediatezza.Assaporo una saliva cullata dai movimenti morbidi della mia bocca.Non penso, ma guardo il mite andirivieni di instancabile onde spumose.Intorno è grido canterino di natura sbocciante e morente.E mi accorgo che i contorni sono smorzati e strappati, quasi inneggino alla perenne precarietà di una libertà che è incipit.Renderò tali anche i miei contorni.....
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...Mi dimeno ostentando ridicola compostezza. Pericolante e snaturato fortino, ne salgo le scale, scavate nella pietra e dirottanti a scenari inconsueti o solamente trascurati. E mi ritrovo immersa nel turchino di un celeste trasparente e, sfidata la prospettiva, la mia mano affonda in un brillante raggio giallo: il calore si rincorre sulla pista snodatasi del mio corpo, che lo inghiotte fino al cuore.Adesso, col cuore caldo e l'azzurro negli occhi, mi dimentico del mio volere e da lassù ammiro l'immediatezza.Assaporo una saliva cullata dai movimenti morbidi della mia bocca.Non penso, ma guardo il mite andirivieni di instancabile onde spumose.Intorno è grido canterino di natura sbocciante e morente.E mi accorgo che i contorni sono smorzati e strappati, quasi inneggino alla perenne precarietà di una libertà che è incipit.Renderò tali anche i miei contorni.....