VUOI UN PO' DI THE'?

Una nuova giornata


Anche oggi la sveglia ha suonato alle 7.40, ho mangiato i miei all bran e sono venuta  al lavoro. In macchina con me lungo la strada Viterbo- Grotte S. Stefano c'era la mia amara malinconia, con i suoi occhi gonfi che stamani, di fronte allo specchio, impietosi tentavano di aprirsi. Non riesco a pensare di volerti male Cesare, non riesco a vedere comunque tutto il male che mi hai fatto e tutto quello che hai fatto alla mia famiglia. Ieri mio padre č venuto da te, di nuovo al tuo negozio, ad urlare sul tuo corpo tutta la sua rabbia, tutto il suo dolore, per aver visto una figlia morire lentamente dentro. Per aver rincorso psicologi, psichiatri, medici, ricercando di estirpare i sensi di colpa che tu, minuziosamente e senza rendertene conto avevi incastonato dentro di me. Io ti ho sentito per telefono che ti tremava la voce....ma quanto mi ha tremato l'anima quando tu giocavi con me...eppure questo gioco ti č costato caro, con niente hai distrutto la tua seconda moglie, fregandotene di tutto quello che le hai provocato, pagando profumatamente il suo crollo con un nuovo negozio dove ora si sta ricostruendo una vita, lontano da colui cha anche lei definisce un folle...ti sei assestato l'animo curandoti di pagare col denaro ciņ che avevi rovinato con le tue mani. Io non so se mai ti accorgerai un giorno effettivamente di quello di cui sei stato capace nella tua vita, e se avrai il coraggio di ricominciare tutto con la vera consapevolezza di ciņ che hai fatto. Non credo, sai? Con me pensavi di farlo, quante parole, quanta passione, lacrime, disperazione hai riversato su di me... sei proprio matto. E forse lo sono anche io che spero sempre in una tua redenzione.