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TFR: cosa succede?


Si sono sentite in questi giorni molte cose riguardo al Tfr (Trattamento di fine rapporto, ossia la liquidazione), voci più o meno allarmate che parlavano di rapina dei soldi dei lavoratori e cose del genere.Mi sono informato e ho scoperto che nei giorni scorsi Cgil, Cisl, Uil, Confindustria e Governo hanno raggiunto un'intesa di massima, da perfezionare concretamente nei prossimi giorni, sull’utilizzo del Tfr e sull'accelerazione dell'adesione ai fondi pensione complementari. Si parla di accelerazione perché le norme proposte in questi giorni sono già state rese esecutive dal precedente governo, ma con inizio a partire dal 1 gennaio 2008. L'anticipo di cui si parla ora sarà di un anno (1 gennaio 2007).L’intesa dovrebbe prevedere che dal 1 gennaio 2007 sarà possibile per tutti i lavoratori destinare il loro Tfr maturando ai fondi pensione complementari, mentre per le sole aziende sopra i 50 dipendenti il Tfr che maturerà e che il lavoratore decide di lasciare in azienda, sarà temporaneamente depositato presso l’Inps. Per il lavoratore, quindi, il fatto che il proprio Tfr sia depositato presso l'Inps o nelle casse della propria azienda sarà assolutamente trasparente e non ne modificherà affatto la sua possibile fruizione.Occorre precisare che le norme emanate negli anni scorsi su proposta dal Ministro Maroni prevedono che sia istituito un periodo di sei mesi dal 1 gennaio al 30 giugno (oggi anticipato dal 2008 al 2007) in cui il lavore possa esprimersi in favore del versamento delle quote Tfr future su fondi pensione, oppure che siano lasciati in azienda o in alternativa temporaneamente depositati presso l'Inps. Se il lavoratore in quel periodo di tempo non esprime alcuna preferenza, automaticamente le sue quote saranno destinate ai fondi pensione di categoria.Ecco cosa concretamente accadrà per i lavoratori:tutto il Tfr maturato fino al 31 dicembre 2006 non sarà toccato e rimarrà presso le aziende secondo le attuali regoleviene anticipato di 1 anno (da inizio 2008 a inizio 2007) il periodo di 6 mesi durante il quale il lavoratore potrà scegliere di destinare tutto il Tfr futuro ai fondi pensioneil lavoratore già iscritto ai fondi contrattuali che oggi versa al fondo il 40% del Tfr potrà scegliere di versare allo stesso il 100%anche il lavoratore non iscritto ai fondi contrattuali potrà destinare il Tfr ai fondichi lavora in industrie sotto i 50 dipendenti potrà destinare il Tfr ai fondi o lasciarlo in azienda chi lavora in aziende sopra i 50 dipendenti potrà destinare il Tfr ai fondi o in alternativa il proprio Tfr maturando sarà depositato all’Inps e non più in aziendal’eventuale deposito all’Inps del Tfr maturando non farà venire meno le attuali regole di tutela dei lavoratori in tema di rendimento, anticipi e fallimento aziendaleLa norma di deposito del Tfr all’Inps avrà carattere temporaneo (???) e quindi in futuro il Tfr non utilizzato per i fondi pensione tornerà ad essere lasciato in azienda.Resta non risolto l’importante aspetto di avere una tassazione più agevolata per il Tfr che viene destinato ai fondi pensione. Solo con questa modifica sarà possibile davvero incentivare le scelte dei lavoratori in favore dei fondi pensione, scelta politica di tutti i governi di questi anni dato che, con la riforma delle pensioni portata avanti da tutti i governi che si sono succeduti ultimamente, non si prevede che i lavoratori di oggi possano domani vivere una vita dignitosa con quanto verrà loro erogato come pensione.L’unica domanda che mi resta è: cosa significa “temporaneo”?I fondi pensione di categoria... questi sconosciuti.Ammetto che già da qualche anno il mio Tfr finisce al fondo pensione previsto dal mio contratto di lavoro (COMETA per i metalmeccanici). Non è stata una scelta facile, soprattutto perché guardavo il mio papà che se ne è andato in pensione con un assegno mensile decoroso e si è pure preso un bel gruzzolo di liquidazione, col quale si è comprato casa.Perché a lui sì e a me non doveva capitare uguale?Prima di iscrivermi al fondo, quindi, mi sono informato e ho capito che:-Il fondo è gestito da un comitato formato al 50% da rappresentanti dei lavoratori e al 50% da rappresentanti delle aziende. Questi rappresentanti vengono periodicamente eletti dagli iscritti al fondo.-I soldi accantonati nel fondo possono essere riscattati nel momento in cui non avrò più i requisiti per restare iscritto al fondo (passo nel commercio, ad esempio, o resto senza lavoro, o passo a miglior vita ed il riscatto sarà a favore dei miei eredi, etc.). Potrò anche trasferire quanto maturato in un altro fondo contrattuale o privato.-Quando andrò in pensione o anche durante il periodo lavorativo potrò richiedere un anticipo di erogazione di quanto accantonato fino ad un massimo del 50% del valore complessivo.-Probabilmente la pensione che mi verrà erogata quando ne avrò i requisiti, tra 30 o 40 anni, non sarà sufficiente per sostenere me e la mia famiglia.-L'azienda versa sul fondo a mio nome un contributo aggiuntivo che altrimenti non avrei.Tutto sommato ho ritenuto conveniente l'iscrizione al fondo ed oggi ne sono contento.