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Natale: l'età avanza...


Credo che ormai non ci sia più molto da fare: sono antico.Già: sono rimasto indietro e non capisco più da che parte sono girato rispetto al mondo che mi si muove intorno.È passato il Natale.Di questo mi sono accorto. È qualcosa, non sono proprio al più basso gradino di sprovvedutezza ("Sun mia tant lüc!", si direbbe dalle mie parti).E a Natale siamo tutti più buoni.E amiamo rifugiarci nelle tradizioni, calde in mezzo al clima rigido di dicembre (e oramai gennaio, direi).La tradizione del presepe, che ricrea rendendola più vicina, la nascita di Gesù bambino, che è un po' il motivo per cui il Natale esiste e si fa festa. O no?La tradizione della luce, ancora più antica, per festeggiare l'allungarsi delle giornate, la vittoria della luce sulle tenebre, il prossimo ritorno del tepore primaverile e la sua promessa di un raccolto abbondante.La tradizione dell'albero di Natale… Insomma… tradizione… diciamo che si rifà al discorso della luce appena accennato. Ma quanto è tradizionale? Quando io ero bambino c'era, ma i miei nonni mica se lo ricordano.La venuta di Babbo Natale… Babbo Natale? Ma chi c…o è costui? Da dove arriva? Ma come diavolo fa il nulla a diventare una tradizione?Certo: con la pubblicità! E questo un po' me le fa girare…Quando io ero piccino questo Babbo Natale non esisteva proprio. I doni magari arrivavano: c'era Santa Lucia, e in altre parti d'Italia era Gesù Bambino o la Befana a portarli.Oggi c'è l'inflazione di portatori di doni, tutti portano doni: Babbo Natale, la Befana, i Re Magi. Questo è il vero miracolo del Natale: la moltiplicazione dei regali, e delle spese. Quindi degli affari.Forse aveva ragione quella maestra che ha redarguito il bambino che, per rappresentare il Natale, nel suo disegno stava componendo una mangiatoia (chi sa come è fatta una mangiatoia?) con un bambino: "Ma cosa c'entra la favola di Gesù col Natale? Se vuoi fare un disegno sul Natale disegna Babbo Natale o le luci del centro, ma quel bambino non c'entra niente!".