Cristalli di Luce

Post N° 53


...tanto per continuare la trattazione "Esegesi della mia Gastrite"... Stamattina ero quasi in preda a una crisi isterica. Capita molto raramente che io non sappia relazionarmi con le persone. Quasi sempre riesco a trovare delle corde comuni da far vibrare... Credo di restare sempre me stessa, ma grazie alla capacita' di ascolto (uno dei pochi pregi che forse ho) ch, molte persone si trovano subito a proprio agio con me. Ogni regola ha la sua eccezione. Una eccezione e' rappresentata da una delle persone che lavorano con me, o meglio con cui io devo lavorare. Una delle persone per cui io devo lavorare, per l'esattezza. Ha 10 anni in piu' di me, quindi non stiamo parlando di timore riverenziale. No, no. E' proprio una mia totale incapacita' di stabilire un dialogo senza che il mio stomaco si paralizzi, prima di iniziare ad essere disintegrato dai succhi gastrici. Ogni volta mi trovo di fronte al delirio, alla follia, alla totale imprevedibilita' delle sue idee, delle sue necessita', delle sue esigenze. E mi ritrovo spiazzata, perche' io parlo e non vengo ascoltata, o ascoltata a tratti, che e' anche peggio, e liquidata senza un ciao. E' la prima volta che a livello professionale mi trovo a fronteggiare una situazione del genere, che mi spiazza, e mi frustra. Sono destabilizzata, perche' per necessita' io devo metabolizzare questa relazione interpersonale, e trovare il modo per quadrare il cerchio senza ammalarmi. Sono perfezionista, e non capire dove inizino e finiscano i confini della perfezione per questa persone mi rende debole. E io non riesco a tollerare da me stessa di sentirmi in difetto. Se fossi il mio stomaco, forse mi prenderei a pugni.