Cristalli di Luce

Post N° 54


In certi momenti mi sembra di andare via di cervello. Sono talmente tante le sensazioni e i pensieri che vorticosamente si agitano nella mia scatola cranica, che vorrei svitarmi la testa, poggiarla su un comodino, e ripassare a prenderla dopo qualche giorno. Ieri sera la mia dottoressa mi ha suggerito 15 gocce di lexotan al giorno per monitorare gli effetti sul mio stomaco. Si', forse dormire puo' essere una soluzione. Ho capito forse che lavorativamente parlando un mio grosso dramma esistenziale potrebbe essere cosi' riassunto: credo proprio di non contare nulla. Un grosso smacco morale al mio ego smisurato. Nel gruppo ci sono persone molto in gamba, molto colte, molto furbe. In alcune tutte e tre queste caratteristiche convivono con ottimi risultati. In altre si possono trovare caratteristiche a scelta. Per quanto mi riguarda, in alcuni casi me la cavo. Mi ritengo una persona mediamente intelligente. Non preparatissima, ma su alcune cose posso dire la mia. da quando sono qui ho dovuto (per l'ennesima volta, prima da una tesi all'altra, poi nel dottorato, ora qui) re-imparare tutto. Con la differenza che comunque ho alle spalle dieci anni di onorata (almeno sulla carta) carriera accademica, tra corso di laurea e seguito. E avrei anche voglia, ogni tanto, di dare per acquisite le nozioni di base. Non e' cosi. Neanche questa volta. Va bene, benissimo la ricerca, l'ho scelto io, e bacio la terra dove cammino per aver avutola grande fortuna di poter scegliere questa strada e di aver trovato chi mi paga per farla. Ma sento che e' un mio dovere morale farla, questa ricerca. Per rispetto e onesta' nei confronti del mio responsabile e di me stessa. Invece, mi trovo a rincorrere le mie lacune, perche' essendomi dedicata ad altro finora, non posso cogliere i frutti dei miei studi passati. Sto annaspando dietro a quello che mi viene chiesto di fare, e lo faccio, cercando di contribuire con le mie idee come posso. E dietro a quello che dovrei e vorrei sapere, e non riesco a trovare il tempo e la concentrazione per studiare. Mi sento gli occhi di tutti addosso: ad ogni pranzo ascolto cio' che viene detto alle spalle del malcapitato ignorante di turno, e non posso non pensare a cosa viene detto su di me. Mi sento sempre in difetto, e sempre l'ultima ruota del carro. Forse mio marito direbbe: "Stai male perche' nessuno ti dice quanto sei brava". Forse e' cosi'... ma alla resa dei conti io male ci sto per davvero. Mi sono bloccata in un vicolo cieco, con le spalle al muro. Su quei muri c'e' tutta la consapevolezza che dovrei perdere il sonno per rimettermi in pari con tutto cio' che mi viene richiesto. Ma dentro di me c'e' una stanchezza cosmica. Sono sull'orlo del baratro, perche' non ne posso piu' di dover dimostrare al mondo che so cavarmela. Mi aspettano tutti al varco, lo so... Tutti a chiedersi come sia possibile che la laurea la diano veramente a tutti. Questo atto di accusa nei miei confronti e' stata una delle cose piu' difficili da ammettere della mia vita. Ci stavo girando intorno da mesi, ma alla fine ci sono arrivata. Nessuno mi dice quanto sono brava. Perche' non sono brava.