Uniti in Cristo

Fini: «Non mi dimetto» Nasce "Futuro e libertà"


«Non darò le dimissioni da presidente della Camera», lo ha annunciato Gianfranco Fini, all'inizio della conferenza stampa, convocata dopo la rottura con Silvio Berlusconi. «Ovviamente non darò le dimissioni perchè a tutti è noto che il presidente deve garantire il rispetto del Regolamento e la imparziale conduzione dell'attività della Camera, non deve certo garantire la sola  maggioranza che lo ha eletto» ha poi aggiunto Fini. «Sostenerlo dimostra una logica aziendale - prosegue Fini - modello amministratore delegato-consiglio d'amministrazione, che di certo non ha nulla a che vedere con le nostre istituzioni».Parlando poi del neo nato gruppo parlamentare "Futuro e libertà", che nascerà dai deputati e senatori che hanno lasciato il Pdl, «è formato di uomini e donne liberi che sosterranno lealmente il governo ogni qual volta saranno prese scelte nel solco del programma elettorale e lo contrasteranno se le scelte saranno ingiustamente lesive dell'interesse generale», ha aggiunto Fini.Quella di Silvio Berlusconi è una «concezione non proprio liberale della democrazia» e viene dimostrato «dall'invito a dimettermi dalla presidenza di Montecitorio perchè è venuta meno la fiducia del Pdl», ha aggiunto Fini. «Ieri sera in due ore e senza poter esprimere le mie ragioni - ha aggiunto Fini - sono stato di fatto espulso dal partito che ho contribuito a fondare».NASCE "FUTURO E LIBERTA'"Si chiamerà "Futuro e libertà per l'Italia" il gruppo parlamentare dei finiani. Ad annunciarlo è stato il sito di Generazione Italia. È «una denominazione che ci piace davvero tanto», ha spiegato il direttore Gianmario Mariniello, «dall'idea di Generazione Italia: 'Per costruire l'Italia del 2020, bisogna ripartire da un rinnovato senso dello Stato. Un nuovo orgoglio nazionale che dovremo trasmettere nella scuola, nel mondo della giustizia e dell'economia. Solo così potremo salvare il nostro Paese dal declino e dalla sensazione di decadenza tanto diffusa tra gli italiani».I numeri, per costituire il nuovo gruppo, ci sono. Non solo alla Camera, dove hanno già aderito 34 deputati (un numero tale da creare notevoli difficoltà al governo) ma anche al Senato ci sono i numeri per costituire il gruppo finiano 'Futuro e Liberta". A Palazzo Madama è stata infatti toccata la soglia dei 10 senatori necessaria per costituire  un gruppo autonomo. Il Pdl conta ora 271 deputati, secondo quanto riferito dal sito Internet della Camera, che scenderebbero a circa 240 se si confermasse la diaspora di una trentina di finiani. Considerato che gli alleati della Lega Nord contano 59 deputati, il rimanente Pdl più la sola Lega Nord non riuscirebbe a raggiungere la maggioranza assoluta a Montecitorio, che è di 316 deputati. Di vitale importanza per il governo, se volesse fare a meno dei finiani, diventerebbe quindi confermare ed eventualmente ottenere nuovi consensi nel gruppo Misto, che comprende 31 deputati.