Uniti in Cristo

U2, arriva Bono e la folla è in delirio


Ragazzi avvolti nella bandiera irlandese, accenti veneti, lombardi, romagnoli, britannici, spagnoli, greci, piemontesi, almeno tre generazioni, tra fan della prima ora coi capelli grigi e neoappassionati teenager. Trentamila persone abbracciano il "ragno" metallico a quattro zampe che giace a pochi passi dalla curva Sud, altre quindicimila ondeggiano spalla a spalla sul prato dell'Olimpico. Il vecchio Comunale non ne ha mai viste così tante. E fuori ne sono rimaste migliaia: hanno parcheggiato l'auto e ascolteranno il concerto cosi, comodamente seduti.Ai piedi della struttura dentro lo stadio c'è una passerella circolare, che accerchia un palco rotondo. Quando lì sopra sale un pezzo di storia della musica contemporanea chiamato U2. Il mosaico di teste che li avvolge si è formato un po' alla volta, dalle 16 in avanti. I ragazzi con il biglietto per il prato sono stati i più rapidi, tutti volevano un posto vicino a Bono. Hanno creato una coda chilometrica, qualcuno è entrato correndo. Poi l'attesa, la seconda coda (questa volta una cinquantina di metri) per raggiungere i bagni chimici posti sotto la curva Nord. Attorno venditori di panini, pizze, piadine che mandano i loro odori in tribuna. Perché anche dentro allo stadio si fanno affari. Non solo con il cibo: uno dei venditori che passa tra la gente e distribuisce binocoli a dieci euro assicura che "si vende bene, soprattutto nei settori più lontani".Quando arrivano i Kasabian, alle 19.30, il pubblico è abbastanza elettrizzato da regalare applausi insolitamente calorosi per trattarsi di un gruppo spalla. Loro lo ripagano offrendo un'ora di onesto rock, a tratti glamour, proprio durante gli ultimi minuti di sole. Nel frattempo s'affolla pure la tribuna vip. Pochini, per la caratura della band: il presidente della Juventus Andrea Agnelli, il capitano Alex Del Piero (con signora) e altri giocatori bianconeri, qualche assessore regionale (Michele Coppola, Roberto Ravello, Giovanna Quaglia), il sindaco di Grugliasco Marcello Mazzù, il cuoco Davide Scabin, la modella Eva Herzigova con il compagno, l'imprenditore torinese Gregorio Marsiaj.Cala la sera sull'Olimpico, ma nel catino la temperatura si scalda. Partono ole, applausi, fischi. Lo schematico orologio sul maxischermo sembra andare al rallentatore. Tecnici sfilano lungo le passerelle. Passa quasi un'ora, parte Ground Control, il primo cerchio di sotto il ragno solleva cartoncini a formare un tricolore irlandese, il resto è un mare di palloncini. Sbuffi di fumo dalle zampe del ragno e finalmente arriva il momento. Salgono i quattro. È il delirio.Bono, pantaloni in pelle e chiodo, aizza la folla sulla note di Space Oddity, un omaggio a David Bowie. Tutto il prato è illuminato, tranne i quattro irlandesi che paiono brillare da sotto il ragno. A dispetto della recente operazione all'ernia del disco, il leader cammina e salta sulla passerella che contorna il palco. Lì The Edge, camicia a quadrettoni e calotta nonostante sia agosto, attacca Beautiful Day e l'Olimpico si infiamma. I decibel che escono dalle decine di casse fanno fatica a sovrastare il boato.Su Trasluscent cala il buio. Solo gli U2 in mezzo alla luce gialla e arancio, più mille flash di macchine fotografiche. La più straordinaria macchina della storia del rock è partita e macina brani come fossero grano, il maxischermo circolare sopra le loro teste manda immagini a raffica. Get on Your Boots, pezzo dell'ultimo disco, quasi stordisce la massa di teste e cuori, ravvivati dal continuo vagare dei quattro su cerchio esterno del palco. Un "Happy birthday" intonato dal pubblico per The Edge, Bono che ringrazia Torino: "Siamo stati qui una settimana con le nostre famiglie e siamo stati benissimo". Poi Mysterious Ways (da Achtung Babies), le due canzoni nuove (Glastongburry e il semi-inedito North Star Acoustic), i superclassici come Miss Sarajevo, Unforgettable Fire, Sunday Bloody Sunday, With or Without You, un discorso di Desmond Tutou prima di One. Ventiquattro canzoni in tutto, e la sensazione che a Torino sia stata scritta almeno qualche riga di quel grande libro che è la storia del rock. (07 agosto 2010)Sì davvero un gran concerto!!! Io posso dirlo perchè è stato così e c'ero!!! Grande Bono Vox e grandi u2!!!