Uniti in Cristo

Ecuador: golpe forse, illibertà certo


Oggi (ieri notte per chi legge, ndr) abbiamo vissuto un tentativo di colpo di stato. Non entro né nel merito né nelle ragioni che hanno portato la polizia a sequestrare – così ci hanno detto alla televisione – per qualche ora il presidente Correa. Abbiamo dovuto evacuare l’Università dove lavoro e rinchiuderci in casa. Ho acceso la televisione per capire cosa succedesse. A ogni cambio di canale, mi apparivano le stesse immagini, le stesse parole, gli stessi volti. Durante il colpo di stato, il governo ecuadoriano ha obbligato tutti i canali televisivi, pubblici e privati, a ritrasmettere il segnale della televisione di stato. Una sola voce. Una sola fonte di informazione. È la propaganda che ritaglia e crea tanto il significato come il significante. Vivo a Quito e non so cosa sia successo. Un invito a riflettere per chi, a casa nostra, in Italia, parla, in forma ambigua, della libertà di stampa.Ivonne Escobar, Quito (Ecuador)Questa lettera è emblematica perchè la libertà di opinione,espressione e in tutte le sue forme sono importantissime e spesso viene negata in Sud America ma non solo.