Uniti in Cristo

Golpe Ecuador e quella notizia che nessuno racconta


 Chi ha versato il sangue di compatrioti sappia che non dimenticheremo né perdoneremo”.Queste le parole di Rafael Correa, presidente dell’Ecuador, dopo esser stato liberato da un blitz diagenti e poliziotti a lui “fedeli” al termine di una sparatoria tra quest’ultimi ed alcuni agenti dellaPolicia che lo tenevano segregato.Il Presidente Correa, nel suo discorso, ha anche precisato che tra coloro che lo hanno tenuto sotto sequestro ”non tutti erano poliziotti, c’erano infiltrati di partiti politici“, motivando così le sue accuse contro i rivali politici che a suo avviso avrebbero diffuso tra i membri dei servizi dati falsi su una legge approvata dal Parlamento e riferita alle condizioni economiche e altri provvedimenti riguardanti la polizia.Ma cos’è che tv e giornali non ci raccontano mai quando si parla di Correa e del suo Governo?Era in occasione del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, nel 2008, quando i movimenti sociali dell’Ecuador (in primis Grupo Nacional de Deuda de Ecuador) hanno manifestato nel centro di Quito per “difendere e appoggiare l’azione di auditing integrale del debito dell’Ecuador e per non pagare il debito illegittimo”. In quei giorni infatti Rafael Correa ha ribadito l’intenzione di non ripagare i 30,6 milioni di dollari di cedole sulle obbligazioni in scadenza, in quanto il debito estero del suo Paese è “illegittimo” e “immorale“. Rafael Correa ha inoltre sottolineato che non intende assumersene la responsabilità poiché contratto prima che lui arrivasse alla presidenza.Crediti “contratti nell’arco di un trentennio che ha arrecato tanti danni al nostro paese” – ha aggiunto Maria Elsa Viteri, il Ministro delle Finanze: in base a un’inchiesta condotta da una commissionead hoc designata dal governo, fra il 1976 e il 2006 ex-capi di stato, ex-ministri e banche di investimento sarebbero incorsi in “numerose irregolarità” nella contrattazione del debito; la stessa commissione ha ipotizzato diversi reati – dal peculato all’arricchimento illecito – raccomandando al governo di non pagare un "debito illegittimo, illegale e corrotto”.Hugo Arias, coordinatore della Commissione sul debito estero dell’Ecuador (CAIC) e della rete “Giubileo Ecuador” ha dichiarato all’Osservatorio Selvas che “oltre l’80% del debito corresponde a re-finanziamento e solo il 20% destinato a progetti di sviluppo. E’ una violazione alla sovranità e alla dignità. Questo percorso di 30 anni di indebitamento non è servito agli interessi dell’Ecuador ma solo alle necessità dei paesi creditori; ci sono notevoli indizi di un’attività fraudolenta che ha convertitoil debito in un mostro impagabile”.Ora provate a indovinare chi sono i creditori?