Un omicidio efferato ha posto fine alla rampante carriera di uno dei medici più famosi del Venezuela e dell’intera America Latina. Edmundo Chirinos, 72 anni, psichiatra di ben tre presidenti - tra cui Hugo Chávez - e lui stesso candidato alla presidenza nel 1988, è stato condannato a vent’anni di prigione per aver ucciso una sua paziente, Roxana Vargas, trovata morta nel 2008 in un parco fuori Caracas. La ragazza, ammalata di anoressia e con disturbi borderline, aveva una relazione sentimentale con il medico. A incriminare Chirinos, oltre ai diari della vittima, una scia di sangue, con il dna della giovane, di più di tre metri trovata sul tappeto del suo studio. Per non parlare poi dei video e di circa 1.200 fotografie di pazienti nude, sotto effetto di psicofarmaci, trovate nel computer del medico che fanno sospettare una veste serie di abusi nei confronti di più pazienti.Due di loro avrebbero adesso già presentato denuncia. Sono in tanti, però, a difendere il medico. Colleghi, pazienti, amici che hanno scomodato perfino Facebook, con appositi gruppi a lui dedicati per salvarne la reputazione. Ma la storia nella quale il medico si è ritrovato è talmente pesante che l’opinione pubblica rimane spaccata in due.
Ex psichiatra di Chavez uccide un uomo
Un omicidio efferato ha posto fine alla rampante carriera di uno dei medici più famosi del Venezuela e dell’intera America Latina. Edmundo Chirinos, 72 anni, psichiatra di ben tre presidenti - tra cui Hugo Chávez - e lui stesso candidato alla presidenza nel 1988, è stato condannato a vent’anni di prigione per aver ucciso una sua paziente, Roxana Vargas, trovata morta nel 2008 in un parco fuori Caracas. La ragazza, ammalata di anoressia e con disturbi borderline, aveva una relazione sentimentale con il medico. A incriminare Chirinos, oltre ai diari della vittima, una scia di sangue, con il dna della giovane, di più di tre metri trovata sul tappeto del suo studio. Per non parlare poi dei video e di circa 1.200 fotografie di pazienti nude, sotto effetto di psicofarmaci, trovate nel computer del medico che fanno sospettare una veste serie di abusi nei confronti di più pazienti.Due di loro avrebbero adesso già presentato denuncia. Sono in tanti, però, a difendere il medico. Colleghi, pazienti, amici che hanno scomodato perfino Facebook, con appositi gruppi a lui dedicati per salvarne la reputazione. Ma la storia nella quale il medico si è ritrovato è talmente pesante che l’opinione pubblica rimane spaccata in due.