L'Italia perde ancora punti nella classifica di Transparency International (Ti) sulla percezione della corruzione nella pubblica amministrazione, che quest'anno la vede al 67/mo posto a livello mondiale, subito dopo il Ruanda e con il punteggio piu' basso mai registrato dal 1997. E' quanto emerge dalla graduatoria 2010 dell'autorevole organizzazione internazionale, che ogni anno pubblica questa sorta di pagella basata sulla 'percezione della corruzione' nelle Pa che manager, imprenditori, uomini d'affari e analisti politici si fanno soprattutto dalle notizie dei media. La classifica assegna a ciascun Paese un punteggio da zero a 10, dove il voto minimo indica una percezione della corruzione molto elevata e il massimo un'assenza di questa percezione. Quest'anno, l'Italia ha totalizzato 3,9 punti, solo un punto in piu' rispetto al 1995 - anno in cui sono cominciate le rilevazioni - e il peggior risultato dal 1997, quando era a quota 5,03 punti.Questo punteggio colloca il nostro Paese immediatamente dopo il Ruanda (al 66mo posto, con 4 punti) e solo un gradino sopra la Georgia (al 68mo posto, 3,8 punti). Un risultato, ha commentato in una nota la sezione italiana di Ti, che ''non sorprende piu' di tanto, in considerazione di dodici mesi passati caratterizzati dal riemergere di fatti corruttivi, o sospettati tali, a vari livelli di governo (locale, regionale, nazionale) e che ha visto coinvolti sia funzionari sia esponenti politici di ogni schieramento''. Da parte sua, interpellata dall'ANSA, la presidente di Ti Italia, Maria Teresa Brassiolo, si e' detta ''amareggiata'' per questo ulteriore scivolone, avvenuto - ha sottolineato - nonostante le misure anti-corruzione prese dai vari governi negli ultimi anni. Allo stesso tempo, ha pero' osservato, i ''numerosi casi di corruzione denunciati dalla stampa negli ultimi mesi potrebbero avere aumentato la percezione della corruzione'' nel pubblico. Se nella graduatoria mondiale l'Italia e' al 67mo posto su 178 paesi esaminati, in quella europea e' in quart'ultima posizione, solo prima di Romania, Bulgaria e Grecia. ''L'Italia non e' fanalino di coda: da Tangentopoli in poi, i casi di corruzione nella pubblica amministrazione sono notevolmente ridotti'', ha commentato il vicepresidente dei deputati del Pdl, Osvaldo Napoli, secondo il quale, ''in ogni caso, il ddl anticorruzione mettera' la parola fine alla questione''. Per l'onorevole Andrea Orlando del Pd, ''bisogna approvare al piu' presto la Convenzione di Strasburgo, perche' in Italia l'emergenza corruzione non e' mai venuta meno''. Sempre dall'opposizione, il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi, ha sottolineato che il risultato di Ti ''certifica il disastro italiano e relega il nostro Paese in una pessima posizione: siamo messi peggio del Ruanda. Una bocciatura internazionale, l'ennesima, per Berlusconi, che ha pesanti responsabilita' politiche''. Da parte loro, nel rapporto gli esperti di Ti parlano di un ''serio problema di corruzione'' nel mondo, poiche' sottolineano che quasi tre quarti dei paesi esaminati hanno riportato un punteggio inferiore a cinque. Per questo, scrivono, i ''governi devono integrare le misure anti-corruzione in tutte le aree di attivita'': dalle iniziative contro la crisi finanziaria e il cambiamento climatico, agli impegni della comunita' internazionale per sconfiggere la poverta'''.
Corruzione P.A.,Italia 67mo posto, dopo Ruanda
L'Italia perde ancora punti nella classifica di Transparency International (Ti) sulla percezione della corruzione nella pubblica amministrazione, che quest'anno la vede al 67/mo posto a livello mondiale, subito dopo il Ruanda e con il punteggio piu' basso mai registrato dal 1997. E' quanto emerge dalla graduatoria 2010 dell'autorevole organizzazione internazionale, che ogni anno pubblica questa sorta di pagella basata sulla 'percezione della corruzione' nelle Pa che manager, imprenditori, uomini d'affari e analisti politici si fanno soprattutto dalle notizie dei media. La classifica assegna a ciascun Paese un punteggio da zero a 10, dove il voto minimo indica una percezione della corruzione molto elevata e il massimo un'assenza di questa percezione. Quest'anno, l'Italia ha totalizzato 3,9 punti, solo un punto in piu' rispetto al 1995 - anno in cui sono cominciate le rilevazioni - e il peggior risultato dal 1997, quando era a quota 5,03 punti.Questo punteggio colloca il nostro Paese immediatamente dopo il Ruanda (al 66mo posto, con 4 punti) e solo un gradino sopra la Georgia (al 68mo posto, 3,8 punti). Un risultato, ha commentato in una nota la sezione italiana di Ti, che ''non sorprende piu' di tanto, in considerazione di dodici mesi passati caratterizzati dal riemergere di fatti corruttivi, o sospettati tali, a vari livelli di governo (locale, regionale, nazionale) e che ha visto coinvolti sia funzionari sia esponenti politici di ogni schieramento''. Da parte sua, interpellata dall'ANSA, la presidente di Ti Italia, Maria Teresa Brassiolo, si e' detta ''amareggiata'' per questo ulteriore scivolone, avvenuto - ha sottolineato - nonostante le misure anti-corruzione prese dai vari governi negli ultimi anni. Allo stesso tempo, ha pero' osservato, i ''numerosi casi di corruzione denunciati dalla stampa negli ultimi mesi potrebbero avere aumentato la percezione della corruzione'' nel pubblico. Se nella graduatoria mondiale l'Italia e' al 67mo posto su 178 paesi esaminati, in quella europea e' in quart'ultima posizione, solo prima di Romania, Bulgaria e Grecia. ''L'Italia non e' fanalino di coda: da Tangentopoli in poi, i casi di corruzione nella pubblica amministrazione sono notevolmente ridotti'', ha commentato il vicepresidente dei deputati del Pdl, Osvaldo Napoli, secondo il quale, ''in ogni caso, il ddl anticorruzione mettera' la parola fine alla questione''. Per l'onorevole Andrea Orlando del Pd, ''bisogna approvare al piu' presto la Convenzione di Strasburgo, perche' in Italia l'emergenza corruzione non e' mai venuta meno''. Sempre dall'opposizione, il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi, ha sottolineato che il risultato di Ti ''certifica il disastro italiano e relega il nostro Paese in una pessima posizione: siamo messi peggio del Ruanda. Una bocciatura internazionale, l'ennesima, per Berlusconi, che ha pesanti responsabilita' politiche''. Da parte loro, nel rapporto gli esperti di Ti parlano di un ''serio problema di corruzione'' nel mondo, poiche' sottolineano che quasi tre quarti dei paesi esaminati hanno riportato un punteggio inferiore a cinque. Per questo, scrivono, i ''governi devono integrare le misure anti-corruzione in tutte le aree di attivita'': dalle iniziative contro la crisi finanziaria e il cambiamento climatico, agli impegni della comunita' internazionale per sconfiggere la poverta'''.