IO ALTROVE

DEL MI FIDO DI TE


A volte basta davvero poco per far cambiare l’ordine delle cose.Basta poco per cambiare l’ordine del cosmo.Mi trovo in un momento difficile dove sul precipizio sono spesso  e invece che pensare di volare, mi viene da pensare che sensazione si possa avere quando si precipita. Non riesco a  stendermi sopra al burrone, a guardare giù,  la vertigine  per me  è paura di cadere, non voglia di volare, nono sono Lorenzo.A quel punto il malessere, il buio interiore non intacca solo noi, solo me ma anche chi ci sta vicino, anche chi mi sta vicino.Non è sempre vero che tutto dipenda solo ed esclusivamente da noi.Ci sono vuoti, ci sono aspettative che nutriamo nei confronti dell’altro che possono creare una pervasiva sensazione di vuoto.A quel punto si è già nell’abisso e nella voragine.E più si recriminano le proprie ragioni e più l’altro si chiude a proteggere se stesso, perché non vuole essere fatto fuori dall’oscurità che avanza. Si chiama spirito di autoconservazione che appartiene a tutti tranne ai votati al suicidio o più semplicemente a chi è  irrimediabilmente masochista.Ma noi vorremmo che chi ci sta accanto fosse come Atreyu che combatte contro il nulla sempre e comunque.Ma quella è ‘La storia infinita’, qui non siamo così eroici, c’è un limite a tutto.A quel punto, poco vale l’analisi razionale della situazione, poco vale chi abbia ragione o torto, e qui mutuo il pensiero in modo semplice e molto meno articolato di chi l’ha formulato.Si è sull’orlo del un baratro e cosa accade dipende dalle parti in gioco.Se nessuno cede, rimane una situazione di congelamento alla guerra fredda e a un certo punto qualcuno lascerà il campo di battaglia con segni indelebili su di sé e sull’altro che raccontano di una storia di  non ritorno.Ma capita anche che ci siano delle piccole variazioni sul tema che possono richiamare un allegretto ma non troppo.E allora può succedere che in mezzo alla gente lo sconforto sfiori i volti e le menti e non si riesca davvero a gioire profondamente.Ma al mattino quel sorriso mancato riappare sul viso e la voglia di giocare rinasce.E basta ascoltare una musica che riconduce alla possibilità di esserci che ci si mette a ballare.Uno con le rigidità che lo contraddistinguono, l’altra con la goffaggine senza la quale non sarebbe lei.E si ride e come bambini ci si accorge che a fare la differenza è la spontaneità delle piccole cose, dei piccoli gesti, di un abbraccio sincero, di una carezza improvvisa.E così magari i tormenti si attenuano e torna la fiducia che le cose che non vanno e non funzionano si potrà metterle a posto.Ma per giocare si è in due e se un passo lo fa uno, anche l’altro lo farà, altrimenti si balla da soli e quello è un altro gioco.E dato che la vita continua e un sole c’è anche per noi, una novità c’è all’orizzonte.La mia Beatrice inizia i corsi all’università, domani.Non ricordo che fosse così emozionata per il suo primo giorno di scuola, ma so che c’erano altri problemi e altre tensioni da affrontare. E forse mi vien da pensare che lei abbia fatto un passo indietro, stando dietro le quinte non chiedendo le luci del palcoscenico.Adesso si prende lo spazio di provare agitazione, ansia e il fermento nel cuore come è giusto che sia, riprendendosi un pezzo dell’essere al centro dell’attenzione che le è mancato.Ma in questo valzer intorno a lei non ero sola e a rassicurarla e condividere la sua gioia c’era l’uomo che amo, presente, consapevole e desideroso di far parte di noi!E nel tremore del futuro che si schiude, MI FIDO DI TE!