IO ALTROVE

DELLA MIA BEATRICE


Nasci e non ti danno le istruzioni.Cresci e impari a non fare.Ti spiegano cosa è bene non accingersi a fare, ti spiegano come non comportarti, ti insegnano le cose che sarebbe bene tu evitassi. Ti indicano le strade da percorrere per essere una persona educata, votata al dovere, dedita al giusto. Questa è certamente una buona cosa.Fa molto messa se ci aggiungo è cosa buona e giusta! Anche se non suora o sacerdote, la mia vita è da foca monaca, più di quanto non si creda, da tempo,dai tempi che non ricordo più quando è iniziata.Poco importa tanto è così. Stavo dicendo che è altrettanto giusto cercare la felicità. Almeno le mamme stentano e io non sono stata da meno, come mamma.Non ci ho pensato e non è che me mi sia detta che è bene insegnare a perseguire la gioia assoluta, la serenità. Ho insegnato il senso del dovere, che è quello di cui sento di poter dire molto. Insomma, quello in cui mi sento forte.So raccontare dell’impegno, della rinuncia, della caparbietà nel perseguire un obiettivo legato allo studio, al lavoro, alla parola data, al non disattendere le attese altrui e alle mie. Ho insegnato a essere bravi ragazzi ai miei figli. Ed è bene. E non credo di aver fatto un cattivo lavoro fino ad ora. Ma in dotazione a me mancava una serie di pagine del manuale. Forse un prof. Keating negativo, al contrario,  ha fatto strappare le pagine del libro prima che nascessi. Ci sono pagine che raccontano di come sia importante perseguire il sorriso, la gioia, la felicità, l’amore! Anche qui non mi devo buttar giù, cosa che ultimamente faccio ogni giorno, un po’ come gli Spartani che buttavano giù dalla rupe i figli venuti male.Io mi lancio in caduta libera e visto la mia agilità mi rovino, rotolo e mi rialzo con un pezzo di meno e con quelli che rimangono cerco di ridarmi forma.Beh, non divaghiamo! Stavamo dicendo e con il plurale maiestatis mi faccio paura da sola, della serie mago Otelma in apprendistato ne ‘ Il Manuale delle giovani marmotte’! Facciamo vedere ai nostri figli il cielo e le galassie, dicendo c’è la felicità, ricercarla, anche se dovrai girare tra pianeti lontani, cercala! Io insieme al noi un po’ vezzoso e imperante che mi è rimasto, non l’abbiamo indicato quel punto nell’universo. Però, io sono fortunata, anzi molto di più e ho due figli che sono la mia gioia, la mia felicità, nonostante me, e sono non l’idea ma la realtà, la verità assoluta che qualcosa di davvero bello nella vita sono riuscita a fare. E la lezione da magna cum laude non viene da me, l’ho appresa da mia figlia Beatrice. Sì, l’ho presa in giro per la sua ricerca della pace interiore. Che significava non far nulla in casa, ma adesso che forse ha deciso che qualcosa fa, mi ha mostrato un cielo stellato che non conoscevo.Mi ha mostrato la felicità dell’amore! Un amore semplice, in cui lei non ricerca alterazioni cromatiche per essere , lei è i colori ed è bellissima così come è. Lei ride, scherza, è tornata a giocare, a ridere, a sorridere e a correre per le vie del mondo senza paura, senza ansia, senza tensioni. Insieme al suo Edoardo, non so se si può dire il nome, al limite dopo me lo fa cancellare, lei è il sole. Lei è se stessa e se sbaglia non ha timore di cosa possa accadere. Se non è proprio adeguata, non si arrovella a pensare cosa dire, lo faceva, ma ora esplode come una primavera che aspetta l’estate e insieme ridono di felicità! Sono belli perché sono come sono e così va bene, anzi sono perfetti così come sono! Questo è l’amore fatto di cose semplici, che loro rendono straordinarie, meravigliose, imperdibili come un’alba boreale! E sono liberi di essere ciò che sono, di prendersi in giro, di arrabbiarsi, giocando al gioco della vita, ma con la serietà che la felicità porta con sé. E lei mi insegna quanta gioia possa esserci nell’attesa, nel rispetto del proprio tempo, nel rispetto di se stessa e dell’altro. E mi insegna la dolcezza di un bacio, la tenerezza di un abbraccio, la franchezza, l’immaginazione, l’allegria, lo scoppio di risate nei fragori dei silenzi della notte, la sorpresa di un gesto inaspettato, la tranquillità della vita. E sì ha ragione lei, mi insegna della pace interiore in una dimensione nuova raggiante, solare, piena di cieli azzurri! E chi l’ha detto che sono le mamme a insegnare. Io la guardo e mi commuovo nel vedere l’infinito che c’è in lei e so che ha fatto tutto da sola e ha cercato e cerca la felicità e io la guardo crescere con tutto il mio amore e l’orgoglio di essere la sua mamma!Grazie Bea di essere così come sei!