IO ALTROVE

DELL'ESSERE ME STESSA


Ci sono favole e fiabe che incominciano con una principessa sola, che non sapeva di essere una principessa, che improvvisamente incontra un principe, lui sì che sapeva di esserlo. Aveva avuto tante principesse bellissime. Lei s’innamora nel modo più impetuoso, nel modo in cui la mente, le emozioni, le sensazioni, tutto viene travolto. Insomma s’innamora perdutamente. Lui no. A lui lei piace un po’ così, poi la lascia. Ma lei lo segue con tale dedizione e abnegazione che lui forse sembra innamorarsene. S’innamora di lei , perché lei vive solo in funzione del suo principe. Gli sorride sempre, non fa trapelare né tristezze, né incertezze. C’è. Lui rinasce, perché era andato vicino al lembo che Caronte fa attraversare. La vuole, ma in quella maniera sublime che la rende perfetta. Viaggiano lungo un sentiero tortuoso e lui la guarda e vede le debolezze di lei. Vede che non è perfetta, vede che sta diventando triste. Lei sa le emozioni, le conosce, ma lui percorre con le ali della mente cieli azzurri in cui aliti di vento non osano abitare. E lei fa fatica. E dopo tanto, si sveglia e ricorda quanta strada aveva fatto da sola tempo prima, ferita, umiliata, ma ce l’aveva fatta. E allora incomincia a ricordarsi che sul suo volto può esserci il sorriso che può incontrare il sorriso non solo di uno, ma di tante persone che sanno di lei. E ritorna per lei la primavera.  Riparto da una metafora. Amare significa prima di tutto amare se stessi, volersi bene. Essere se stessi con fragilità e forza. Ricomincio ed è buffo. Ho passato parte della mia gioventù a fare tutto, compensando le mancanze altrui. E non va bene nemmeno questo. Ora, che ‘mi era semblato di vedere un gatto’, avevo provato per la prima ad appoggiarmi come ho visto fare ad altre donne felici. Forse non è il mio caso, non mi riesce bene. Allora riparto da me, da quel che posso e riesco a fare. Per il resto mi attrezzerò. Mica detto che uno debba saper far tutto. E allora riparto da qui, dopo una giornata lunga, fatta di cose semplici, di risate cristalline e di parole allegre. Riparto perché al lavoro, al mattino mi accolgono i sorrisi dei ragazzi.E non penso a ciò che è successo. Riparto adesso che rido con i miei figli. Riparto dopo una telefonata. Riparto da me, anche se non sono perfetta, sarò me stessa! Riparto da me, perché sono stata capace di superare momenti peggiori! Lo devo ricordare a me stessa. Ce l’ho fatta! Ce l’ho fatta perché ero io! Ce la farò perché sono io!