IO ALTROVE

DELL’ESSERE DIVERTENTE


Effettivamente mi sono persa e ho perso la vena ilare o quantomeno autoironica.Ma l’altro giorno rispondendo a qualche mail qui su libero, ridevo di me in quanto la mattina di giovedì ha dato inizio a una giornata in cui più stonata di così non potevo essere.La sera di mercoledì avviso le mie studentesse che l’indomani avrebbero dovuto portare l’ombrello per il lungo giro che ci aspettava per accompagnarle allo stage.L’avviso era sul gruppo della classe su Fb, meno male che loro non l’hanno visto.Mi alzo piena di energia e convinta che la giornata sarebbe stata piovosa e fredda, mi do a un abbigliamento di quelli invernali strong.Maglione, canottierina carina ma pesante, gonna bella calda e dulcis in fundo doposci. E sì quelli belli pesanti non possono mancare.Peccato che la giornata promettesse cielo azzurro e le mie convinzioni da merceologo seriale fossero infondate.Certo ma l’ho scoperto con il tempo.Il tempo è quello della lunga giornata in giro per Milano e uffici dedicata al principale lavoro dello scioglimento dell’era glaciale.Peccato che a fine giornata non ho perso neanche un etto. E per non parlare del mal di piedi surriscaldati e dolenti.Tanto mio figlio dice che non sono i piedi a far male , ma sono io che non cammino abbastanza.Che poi cosa ne sa lui del male che provo io?Tutta questa riflessione filiale e di alto profilo in risposta alla mia scoperta di suolette in silicone che mi sembra attenuino il dolore.Le ho comprate dai cinesi, magari non sono di silicone.Vabbè, l’importante che facciano il loro servizio.Le ho collaudate a casa oggi e domani in esterna, ma mica quella di ‘Uomini e donne’ che poi io non guardo.Ma fa sempre una certa scena sapere che al mondo esistono anche loro.Oggi, altro giro altro regalo, e visto che l’altra volta ero vestita pesante, ho pensato mica mi fregano più , adesso scarpe primaverili e via.Oggi ho fatto la splendida almeno per quanto concerne le calzature tipo mocassini in tela elastica, i tacchi non me li posso permettere.E sia ben chiaro a chi trova piacevole la mia foto, fate i conti con la dura realtà e cioè che non mi avete visto in movimento, vi assicuro l’ammirazione scende come un termometro al Polo Sud.Oggi un freddo e ovviamente ero in giro per uno stage, vento gelido e con la mia giacca che faceva intravedere un top scollato tanto per darmi un tono, non riuscivo a chiudere il giaccone e gli spifferi erano dovunque.A questo punto sono tornata a casa infreddolita.Con il dubbio che domani possa avere ancora un lavoro, perché sono stata ripresa dalla direttrice del centro in cui insegno ( prima facevo la coordinatrice, ma quella è un'altra storia) per avere fatto uscire due studentesse insieme, una delle quali non si sentiva bene e voleva prendere un thé e l’altra l’ha accompagnata gentilmente.Questo è bandito dal regolamento, dalle previsioni possibili dell’ente per cui lavoro.Però, se non ricordo male a scuola se qualcuno stava male andava nel gabbiotto della bidella che soccorreva la persona in difficoltà.Qui meglio stare in classe.Anche perché non c’è né il gabbiotto né la bidella.E comunque l’ho detto, se domani succede qualcosa d’irreparabile, sono disposta a scrivere un best seller all’americana: ‘ Come farsi licenziare in 5 mosse’.Magari qualcosa riesco a guadagnare anch’io dando sfogo ala mia creatività, tutti scrivono e perché io no?