critica distruttiva

Delusione Eragon


Il genere fantasy ultimamente si ripropone di farla da padrone al cinema, infatti sono innumerevoli le storie epico-fantasiose narrate nei libri, che offrono la possibilità di essere trasposte sul grande schermo...ultimo parto del genere: Eragon.All'inizio promette una trama avvincente, ma col passare dei minuti lo scoramento prende il sopravvento. Gli scenari di Alagaësia credo appartengano alla Germania, ma il punto è un altro, non c'è alcun impatto emotivo nel seguire gli avvenimenti! Eragon é un giovane contadino che si trova per le mani un bell'uovo di Dragonessa, scopre di punto in bianco di essere stato scelto per divenire uno dei "Cavalieri dei Draghi" con il compito di liberare il mondo dalle creature malvagie e dal re cattivone.  Fine storia.Una cosa che getta il film in burletta è senza dubbio la voce di Saphira la dragonessa (credo sia di Ilaria D'Amico), tanto oscena quanto fuori luogo; per non parlare  del mago/spirito malvagio fido scagnozzo del Re...per prima cosa assomiglia senza timore di smentita ad Amedeo Minghi con i capelli neri e qualche cicatrice in più e poi passa tre quarti di film a menarsela su quanto è forte, cattivo e potente, fino a che non gli danno un calcio in culo e sparisce senza proferir verbo...Jeremy Irons e John Malcovich saranno stati ubriachi al momento della firma per accettare il lavoro! Insomma tirando le conclusioni, non ci aspettavamo certo un qualcosa al pari del Signore degli anelli (fino ad ora inarrivabile), e nemmeno Le cronache di Narnia, ma qua siamo davvero in fondo alla scala dei valori, George and the Dragon al confronto è oro colato e Fantaghirò è una decina di spanne sopra!!!