Criticinema

Qualcosa di buono


Qualcosa di buono   Regia: George C. Wolfe Attori: Hilary Swank ( Kate) ; Emmy Rossum ( Bec); Josh Duhamel ( Evan) ... Tratto da: romanzo omonimo di Michelle Widgen (ed. Vallardi).   La storia Dagli USA arriva nelle sale cinematografiche il film “Qualcosa di buono”, che ci racconta di come una malattia devastante, la SLA, è in grado di stravolgere la vita perfetta della pianista Kate. Possiamo fare un parallelismo con“Still Alice”, uscito nelle sale cinematografiche lo scorso anno e che ha fatto guadagnare a Demi Moore l’Oscar per la migliore interpretazione femminile, dove veniva trattato il tema dell’ALZHEIMER.   La SLA, come l’ALZHEIMER, stravolge la vita di tutti coloro che ne vengono colpiti. La nostra protagonista Kate, pianista di successo di musica classica, è una donna perfetta, vive una vita perfetta con un marito perfetto e amici perfetti. La domanda che ci poniamo è: “esiste veramente tutta questa perfezione?” Quando Kate si ammala il marito diviene il suo badante, ma assume anche una vera badante che la segue quando lui va a lavorare. Kate soffre tanto e decide di licenziare la badante che la tratta come una malata terminale e la guarda non come una persona ma, appunto, come una malata da accudire e consolare. Ecco che arriva Bec, giovane studentessa un po’ irresponsabile e piena di goliardica vitalità. Kate risponde al suo annuncio messo su internet, le chiede un colloquio e la sceglie perché vede in lei dei talenti, delle qualità nascoste che pian piano emergeranno. Da coprotagonista, Bec diviene la protagonista di questa triste vicenda. La sua allegria, il suo parlare sboccato, il suo trattare Kate non come malata ma come una persona  normale farà si che a piccoli passi diverrà la sua amica e confidente. Da qui il titolo del film “Qualcosa di buono”: la disgrazia di Kate diverrà la fortuna di Bec, che da ragazza sbandata si trasformerà in una persona responsabile senza perdere nulla delle qualità che tanto disturbano la famiglia, gli amici e la mamma perfetta di Kate, di cui quest’ultima non va nemmeno a trovare la figlia per non soffrire. La disgrazia di Kate consentirà a Bec di crescere, di far emergere i suoi talenti e fare della sua vita qualcosa di buono. I piccoli e grandi egoismi emergono in situazioni drammatiche come questa. Chi assiste un malato terminale ad un certo punto, come ammette il marito, si sente mancare l’ossigeno e mancare, e allora cerca vie di fuga dalla quotidianità cosi soffocante. La malattia diviene un carcere di massima sicurezza per chi ci ama o pensa di amarci. Le amiche di Kate non sono in grado di affrontare la SLA sia perché non ne sono capaci sia perché non era contemplata nel loro mondo perfetto. Kate è sola, ma grazie a Bec conoscerà delle persone vere che la vedranno per quello che è ed inizierà a vivere nuovamente.  Triste la frase che Kate dice: “Sono sempre stata la moglie che lui voleva e non sono mai stata ciò che ero.” Hillary Swank è perfetta nel ruolo che interpreta, per questo l’Academy le ha assegnato il premio come miglior attrice. Perfetta e bravissima anche Emmy Rossum che, come dicevo prima, diviene la protagonista indiscussa del film.     N.B. SLA è una malattia terribile che dà un’iniziale debolezza muscolare, con un’accentuazione nell’uso delle mani e delle braccia, fino a provocare difficoltà nella pronuncia delle parole. La progressiva malattia dei muscoli ti impedisce di abbottonarti gli abiti, tenere gli oggetti in mano e camminare: dipendi in tutto e per tutto dagli altri. Allo stato avanzato vengono compromessi i muscoli della deglutizione e della respirazione. Si può soffocare con un semplice colpo di tosse. Le cause sono tuttora sconosciute. Patologia: si sa che  il gruppo di cellule cerebrali (motoneuroni), che inviano il segnale della contrazione dei muscoli di tutto il corpo, vengono colpite e non inviano più i segnali al corpo quindi agli organi devoluti al corretto funzionamento della deglutizione, respirazione e, mano a mano, di tutto il resto.                                                                                                                  ANGY