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Un blog creato da mdmariagraziad390 il 31/07/2012

le parole e l'aria

riflessioni su parole-aria e e parole vere

 
 

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continua sulla solitudine

Post n°9 pubblicato il 23 Settembre 2012 da mdmariagraziad390

A proposito di solitudine, non permettere a nessuno ti sentirti in colpa perchè sei momentaneamente o permanentemente solo (come quelle povere donne che vengono violentate). Nessuno può dare giudizi o sputare sentenze sul carattere o sulla natura delle persone. Non sentirti una nullità perchè non sei circondato da adulatori o amici. Nessuno può leggere le ragioni profonde del tuo cuore . Ci sono monaci e santi che sono vissuti per anni in solitudine nel deserto o in mezzo alle montagne. Eppure non si sentivano soli. E'  la nostra società che non ammette la solitudine perchè il gruppo controlla il singolo, è uno strumento di controllo sociale ed è  basato sul meccanismo dell'esclusione. Molti ragazzi si sentono soli e disorientati perchè  nessuna struttura sociale si mostra  amorevole e accogliente  e la stessa cosa avviene anche per gli adulti. Viceversa nelle organizzazioni  si danno da fare di frequente individui che danno la propria disponibilità totale, anche gratuita , ma in cambio vogliono il potere, il potere che ne" Il signore degli anelli" distrugge ogni reale legame. Gestiscono come marionette gli altri e a questo punto molti se ne vanno. In verità tanti nelle comunità  non sono proprio così ma se qualcuno non si mostra sempre a disposizione della stessa viene quasi puntualmente  giudicato (leggi condannato). Ci sono problemi che non sono solo problemi fisici verso i quali siamo tutti pietosi, ma  problemi di natura psicologica che può capire solo chi li vive.  Ed a questo punto molti se ne vanno dalle comunità, chiese, organizzazioni   ecc.  Ed in questa situazione  sguazzano le sette che si mostrano socievoli , comprensive, amorevoli, accoglienti, capiscono, almeno inizialmente,  le ragioni per cui tu non puoi  essere disponibili sempre per loro e infine ti si stringe attorno la ennesima rete di potere.  Ecco, per me l'unica persona in grado di leggere le ragioni profonde di me stessa è  il mio Signore . Per Lui, e solo per Lui, ho un valore enorme. E quando sono sola , non mi sento più sola perchè c'è Lui  e quando sono in compagnia il gruppo non mi protegge ma è un insieme di tesori da scoprire e da capire.  Lo stesso spero che avverrà per tutti gli altri piccoli ed enormi uomini e donne come me che valgono lo stesso (anche senza fede) ma non conoscono questo grande Amico.

 
 
 

solitudine

Post n°8 pubblicato il 02 Settembre 2012 da mdmariagraziad390

Far parte di coppie, club,cricche, congreghe, sette gruppi, tradizioni è sempre stata una forma  di identificazione del singolo e anche del senso dell'appartenenza del singolo. Anche la moda  ci dà il senso dell'appartenenza ma è così volubile che ci costringe continuamente a cambiare a diventare altro da noi stessi,  rimanendo comunque sempre appartenenti a sette, club, cricche...ecc.. Identificarci da soli è impossibile: nonostante il nostro pensare sempre al benessere e al divertimento, non riusciamo a sentirci importanti se non siamo appartenenti a quel che ho detto. Eppure l'autostima dovrebbe essere la prima armatura con la quale affrontiamo la guerra, perchè purtroppo la vita sociale è guerra, non in senso stretto ma in senso psicologico. L'armatura diventa il gruppo. Questo è un meccanismo che dovrebbe passare con l'adolescenza ed in vece no.!.. Non passa. Forse soffriamo da sempre di un'immaturità duraura. Infatti le dittature hanno sempre approfittato di tali processi per soggiogare e incantare le folle e per quelle la guerra non era  più  psicologica ma reale rivolta verso chi era fuori: l'"out", dicono "ancora" i ragazzi.  Non riusciamo a stare soli con noi stessi nè a dialogare con noi stessi. All'improvviso si apre una voragine attorno e ci sentiamo abbandonati come quando eravamo bambini perciò ci aggrappiamo a persone che magari non ci amano o approfittano solo di noi. Allora che soluzione proporre? Ebbene la soluzione  personalmente  l'ho trovata nella fede. So che migliaia condividono la mia opinione. Così come migliaia dicono che la paura della solitudine sia un retaggio di problemi infantili, che bisogna curarsi ed andare dallo psicologo o psichiatra e sviscerare il problema che ha innescato il tutto.  Eppure  poichè è  qualcosa di così generalizzato  mi chiedo se al fondo ci sia un'esigenza profonda che non si riesce a saziare o, se se si sazia in maniera scorretta, rischia di farci sbagliare. Se non ci sia in fondo l'esigenza di un amore incondizionato ( cioè senza niente in cambio), di una stima di ferro  che ci fortifichi davanti alle avversità, che ci faccia sentire belli, bravi, importanti come ci facevano sentire le mamme. Quando ho questi momenti allora mi rivolgo a Dio e mi sento amata, stimata, bella,brava, importante ,importante più di quando ero bambina, perchè anche l'amore materno può essere condizionato cioè può volere qualcosa in cambio. Invece il Suo no.  

MG

 
 
 

la coppia

Post n°7 pubblicato il 26 Agosto 2012 da mdmariagraziad390

Tantissimi uomini amano le donne solo il tempo stretto necessario nel quale sono belle e giovani. Poi si innesca il meccanismo del disprezzo che li accompagnerà fino alla fine della loro esistenza. Le donne prima si sentivano delle nullità da quando nascevano. Adesso da quando cominciano a sfiorire. Per questo si tumefanno le labbra e cercano a tutti i costi di mantenersi magre. "Hanno paura di perdere il marito o il compagno " chiamatelo come vi pare. Queste sono le parole di una madre che esprimevano il semplice e fondamentale principio che l'aspetto fisico delle mogli regge  il matrimonio.  La  situazione sembra essere peggiorata negli ultimi vent'anni . Provate ad osservare la differenza con la quale  gli automobilisti o -che so- i baristi, i negozianti, i professionisti giovani- trattano le loro coetanee benvestite e fashion ed il modo con il quale trattano magari qualche utraquarantenne, e per di più distratta. Se si truccano o vestono come adolescenti le considerano pure. Ma se superano la soglia dei quarant'anni e non si uniformano a mode o altri conformisimi sono guai. Non parliamo delle cosiddette "vecchie" - così le chiamano. Manco fossero delle rimbambite se non peggio. Ma forse bisognerò prendere la cosa con un pò più di ironia e forse è stato sempre così. Un mio coetaneo un giorno mi raccontò  in poche semplici ed essenziali parole  la sua filosofia di vita :" Le donne belle si sposano. Con le brutte, con le quali hai un certo feeling, puoi anche avere un'avventura, niente di più, " Evviva l'amore!, e meno male che noi povere oche pensavamo che l'amore fosse un qualcosa che scattasse fra due persone e che coinvolgesse  tutto, fisico e mente, e non un mercimonio per avere un bell'oggetto da mettere in mostra, meglio se fornito di patrimonio. Meno male che ho avuto conoscenti molto migliori. Qualcuno potrebbe obiettare  che anche le donne non scherzano. Ma non so ... a me sembra che gli uomini siano più schiavi di questa filosofia dell'immagine che ci pervade tutti, per loro forse è anche una questione fisica, di tipo darwiniano. L'opinione negativa femminile sul divorzio trae spunto da questo argomento:  agli uomini "piace cambiare". Ma il divorzio di frequente per le donne è  una difesa contro mariti violenti e pigri che si fanno mantenere. Personalmente  ritengo che la separazione dovrebbe essere la soluzione estrema e che il rispetto e l'amore si dovrebbero alimentare di continuo come un fuoco inestinguibile. Con l'aiuto di Dio...

 
 
 

Marcinell

Post n°6 pubblicato il 24 Agosto 2012 da mdmariagraziad390

 

L' 8 AGOSTO SONO STATE  COMMEMORATE LE VITTIME DELLA CATASTROFE DELLA MINIERA DI MARCINELLE, 262 MORTI DI CUI 136 ITALIANI. Dei  136  un centinaio era abruzzese, della zona di Manoppello. Alle volte penso a quanti, nelle emigrazioni, non ce l'hanno fatta: o sono morti per strada o sono morti di stenti. Nel secolo scorso c'è stata una marea  di emigranti ITALIANI , molti, come dicevo, non ce l'hanno fatta ed il conto- come ora per gli extracomunitari- chi li teneva? Non c'erano censimenti nè anagrafi -  eppure per gli  storici - a parte gli episodi eclatanti come quello di Marcinell -  è come se la cosa non fosse mai avvenuta.

 

 

 
 
 

Mass-media

Post n°5 pubblicato il 24 Agosto 2012 da mdmariagraziad390

 

Noi viviamo in un mondo finto, quando sfuggiamo alle angosce da non- lavoro che quotidianamente tanti sperimentano . Il mondo che crea in particolare la TV è il seguente: un martellamento continuo sull'argomento del sesso, sul mettersi in mostra, sul mangiare - questa strana ansia divoratrice che ci vogliono instillare- , su comportamenti rituali di acquisto anche quando non abbiamo più nulla. Il martellamento continua sulla paura del matto che si sveglia la mattina e uccide il vicino o il "caro".
Mi sfugge qualcosa? dove è finito tutto il resto delle nostre esistenze? La vita quotidiana i rapporti fra le generazioni , lo studio, il lavoro e la mancanza di lavoro ... ma bisogna elencarle tutte le infinite componenti della nostra esistenza? Cominciamo ora a parlare di tutte i temi dominanti dei mass-media. Nelle pubblicità e nei video musicali è inevitabile l'allusione al sesso anche se, che so, si pubblicizza un ombrellone. Nei Video poi di alcuni cantanti, il sesso,  l'omicidio ed una passione insana volta all'autolesionismo si mischiano in maniera così strana che sembra che una mano oscura voglia a tutti i costi legare le tre cose. Negli anni settanta -ottanta l'allusione al sesso aveva per così dire una forma più innocente, di opposizione ad un modo di vita attento alle apparenze ma corrotto nella sostanza. Invece ora sullo sfondo di questa sessualizzazione generale l'amore fra un uomo ed una donna è diventato tema insipido che non si riesce neanche a definire, - forse perché  chi crea i mass-media ne ignora l'esistenza.  Anche noi ci stiamo dimenticando di cosa sia l'amicizia. Per quanto attiene il sentirsi qualcuno solo se ci si mette in mostra,  ho avuto occasione di  vedere qualche puntata di serie di questo genere  ( mi riferisco ai reality): quando i ragazzi gettati allo sbaraglio davanti alle telecamere feriscono  psicologicamente e vengono feriti senza pietà dai compagni , rimane la nuda natura umana, la vera carne viva dell'infelicità che accompagna ogni persona scoperta nelle proprie debolezze abbandonata da Dio e dal prossimo. E ci si meraviglia dei romani che assistevano agli spettacoli circensi ?!  Non c'è la stessa crudeltà nell'assistere due o più persone che si divorano fra di loro?!  Veniamo al tema del mangiare, perché si punta tanto sull'ansia divoratrice? Forse perché il cibo potrebbe diventare la nostra attività preferita: forse perché la gola addormenta il cuore e la mente.  Sulla mania all'acquisto tutti la sperimentiamo quando entriamo in un supermercato. Infine anche se la violenza forse è aumentata negli ultimi anni , siamo sicuri che prima non c'era la pecora nera o il malato di mente che una mattina si alzava e distruggeva la vita di qualcuno. Ma anche questo ci distrae dalla vita reale. Così tanti riferimenti  alle cose che ho detto mi hanno ricordato  passi terribili della Bibbia ed ho reinterpretato il peccato-  non tanto come  un offesa al padre o all'autorità costituita - ma come  atto di autolesionismo, di addormentamento della mente, della ragione.

 Ma pensiamo allo spread e ci auguriamo che la Germania finalmente la finisca di pensare illusoriamente al benessere della sua Nazione come staccato da quello delle altre del Comunità Europea.

Mg

 

 

 
 
 
 

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