Creato da lodicospesso il 16/03/2007

critico fallibile

Un luogo dove recensire di tutto. Chi volesse recensire qualcosa può scrivermi in pvt e lo pubblicherò.

 

 

LE PECORE E IL PASTOREAndrea CamilleriSellerio Editore

Post n°7 pubblicato il 03 Maggio 2007 da lodicospesso

Trama: Il più che ormai famoso creatore del personaggio "Commissario Montalbano", decide di dedicarsi ad un fatto di cronaca risalente al dopoguerra. Il fatto non mi sconvolge più di tanto, vista la varietà di tematiche che fino ad oggi Camilleri ha affrontato più o meno agevolmente. Unico fil-rouge che lega il presente titolo ai precedenti è l'ambientazione. La Sicilia, per molti terra sconosciuta, è sicuramente una location che si presta come scenario alle situazioni più incredibili. Camilleri non perde l'occasione per approfondire un evento, che gli appare sottoforma di una nota a margine in un saggio. La nota è lì, quasi nascosta e parla di un baratto. Detta così sembrerebbe un banale approfondimento di chissà quale fattucolo di poco conto, in realtà nella nota si parla di un enorme sacrificio offerto, ma non richiesto, di dieci suore di clausura, immolate in cambio della vita del loro pastore. L'offerta non viene fatta a titolo di scambio con dei rapitori di bassa lega, e tanto meno con scopi politici, il sacrificio avviene per convincere l'Onnipotente a risparmiare un personaggio amato dal popolo siciliano che si trova in bilico tra la vita e la morte a causa di un attentato di stampo mafioso. Camilleri si getta a capofitto in una serie di supposizioni e ragionamenti montalbanesi, per spiegare il gesto in questione. Per i più attenti non può sfuggire qualche riferimento all'attualità e qualche frecciata dell'autore molto ben ammucciata.
La cultura siciliana oggi ha trovato in Camilleri un portavoce che ci dipinge a tinte più o meno forti una Sicilia affascinante, pittoresca, reale e onirica al tempo stesso.

Riflessioni: Il libercolo (perché chiamarlo libro sarebbe oltraggioso visto il numero esiguo di pagine) è leggero e scorrevole. Non mi è dispiaciuto leggerlo, anche se mi ritengo un viziato e trovo il titolo in questione molto al di sotto delle capacità del Camilleri "storico" o "romanziere". Tutto sommato se occorre far passare qualche oretta il libro si presta ad essere messo in tasca e ad accompagnarci per qualche fermata di metrò o in qualche attesa.

immagine

 
 
 

"RICETTE IMMORALI"Manuel Vasquez MontalbanFeltrinelli

Post n°6 pubblicato il 02 Aprile 2007 da lodicospesso
 

“Mangiare bene, e bere ancor meglio, rilassa gli sfinteri dell’anima, sconvolge i punti cardinali della cultura repressiva e prepara alla comparsa di una comunicabilità che non va sprecata.” (Manuel Vàzquez Montalbàn)

 

Manuel Vàzquez Montalbàn è stato autore di molti testi di poesia e narrativa ed è il padre di  Pepe Carvalho, il detective che fa da protagonista ai suoi romanzi gialli, una sorta di Marlowe mediterraneo e gastronomo raffinato. Sicuramente è stato uno dei più prolifici scrittori spagnoli.

Io ho letto solo uno dei suoi libri, regalatomi da una cara amica, che si è ricordata di quanto io amassi la cucina: “Ricette Immorali”. E’ un trattato eno-gastronomico-sessuale; la struttura è quella di un ricettario, ma ricette un po’ particolari,  immorali e goduriose, e in molti casi ricette da letto. Il libro si propone di tracciare l’identikit del partner ideale con cui dividere tavola e alcova. Sessantadue ricette tutte fattibilissime (stando alla prefazione…alcune improponibili secondo la mia opinione e altre fattibili ma a vostro rischio e pericolo e se non avete il colesterolo alto!), ognuna della quali accompagnate da commenti, frasi allusive, consigli che fanno sorridere e che  mostrano sotto una luce differente le pietanze proposte  mostrando ironicamente il sottile legame tra i piaceri carnali del sesso e del mangiare, da sempre binomio inossidabile.

Il consiglio di Montalban è quello di cucinare per una donna per sedurla ( “bisogna affaccendarsi tra pentole e tegami prima di farlo tra le lenzuola….perchè è assai difficile rifiutarsi a chi ha passato quattro ore a spentolare per te, senza esservi costretto dall’epistola di San Paolo Apostolo o dalla divisione del lavoro domestico”), ma di studiare bene la preda, perché è assolutamente fuori luogo abbinare una fetta di lonza di maiale impanata ad una  bionda con carni molli e denti radi, con cui invece sono la fine del mondo il fegato di pollo gratinato e gli spinaci mangiati con svogliatezza.

Per Montalban ogni alimento ha il suo grado di sensualità indipendentemente dalla sua ricercatezza e preziosità. Per esempio la fava è “materia gastronomica sessuale di primaria importanza" mentre i piselli sono "legumi innocenti che non hanno mai suscitato passioni". Ed inoltre esiste una relazione tra il piatto preparato e la situazione erotica suggerita. Ad esempio se oltre che lussuria la vostra compagna di tavola vi ispira anche il sentimento bisogna ricorrere alla Goduriosa (trionfo di mandorle, zucchero e uova)  visto che  dopo averla gustata, "si constaterà, irrimediabilmente, che le nuove pratiche amorose sono più sussiegose e tenere, meno aggressive, piene di quel soave tocco disarmato con cui si esplica l'amore vero"; se invece non avete intenzione di instaurare un rapporto serio e duraturo meglio invece dei biscottini al miele che sono infatti molto meno romantici.

Quindi uomini, attenzione a quello che mettete nel piatto e quello che avete intenzione di mettere nel vostro letto!!

Insomma è un libro da gustare, con la gola e con la testa. Lo consiglierei agli amanti del buon cibo e del buon sesso. Ovviamente anche noi donne potremmo prendere spunto da questo libro, certo avere un moroso inappetente non invoglia a cimentarsi in cucina con queste ricette, bisognerebbe cucinare per un amante appassionato, allegro e buongustaio…cosa che attualmente non mi è possibile… chiunque altra ce l'abbia in casa però  può prenderlo come suggerimento!

immagine

 
 
 

"il Cannone"Quintorigo 2006

Post n°5 pubblicato il 28 Marzo 2007 da lodicospesso
 
Tag: CD

Una tempo era il gruppo del mitico John De Leo, definibile giocoliere/mago/illusionista e quant'altro sia possibile (e impossibile) ai più fare con la voce. Alfieri dell'originalità e della musica che si fonde tra generi e sottogeneri con strumenti "classici". Oggi il gruppo è orfano di John, ma contrariamente a quanto fosse immaginabile, non è morto, tanto meno sembra menomato dalla pesante assenza.
Paradossalmente, in barba a chi definiva insostituibile il cantante estremamente carismatico, i Quintorigo hanno dimostrato di essere un organico ben più solido di prima.
Dire che  la bravissima Luisa Cottifogli ha sostituito John sarebbe una blasfemia. Si tratta di una voce differente che però graffia e stupisce per versatilità. E' come se spingesse gli strumenti a dare di più, una carica di energia che si muove di pari passo col resto del gruppo. Si ritagliano per lei un paio di cameo dove riesce a dimostrare di avere i numeri giusti. La traccia numero 5, cantata semplicemente senza l'ausilio degli strumenti, tende a far rivivere atmosfere molto "NewOrleans style". Tra le cover eseguite sempre con estremo gusto ne emerge una molto azzardata degli Area "Luglio Agosto Settembre (Nero)" . Avvicinarsi al rimpianto Demetrios Stratos non è cosa da tutti (anche John che si ispirava palesemente al cantante di origine greca non ha mai inciso il pezzo in questione. Forse per rispetto reverenziale? ndr), ma i Quintorigo lo fanno con un sapiente uso di sonorità e vocalizzi dal sapore esotico medio-orientaleggiante. Per i non addetti ai lavori, un informazione apparentemente superflua è sapere che la batteria, nella covere degli area, non essendo strumento al quale sono avvezzi i Quintorigo, è suonata dal figlio del batterista degli area.
Non manca il collegamento col passato con la rivisitazione dell'autocover "Grigio (chiaro version) un ponte che tenta di collegare in un unico continum (chissà se si scrive così) il passato del gruppo con il presente. Il pezzo nuovo che ho trovato più interessante è "nel clone del padre" mix di elettronica, strumenti elettrici e sperimentazioni varie compresi effetti vocali "non male". 
Secondo me si tratta di un prodotto di buona qualità. Adatto a chi non vuole piegarsi al volere di una musica sempre più commerciale e ripetitiva.
Un unico neo secondo me è il numero eccessivo di cover. Immagino che sia stata una scelta dettata dal dimostrare ai più che Luisa ci sa fare, e quale metodo migliore per arrivare al cuore di un ascoltatore attento se non quello della memoria?
Spero di ascoltare al più presto un nuovo prodotto di questo splendido gruppo che sa rinnovarsi, sperimentare e stupire utilizzando sempre gli stessi strumenti "classici" magari alle prese con pezzi loro.

immagine

 
 
 

"LE COSMICOMICHE"Italo Calvino

Post n°4 pubblicato il 23 Marzo 2007 da lodicospesso
 

Si tratta di una raccolta di racconti che nascono tutti dalla fantasia dell’autore ma si basano su ipotesi scientifiche avanzate per dare una spiegazione all’origine del mondo. Calvino affermava nelle interviste che rilasciava che “la fantasia che si scontra (o si fonde) con la scienza in questo caso non genera fantascienza”, ed infatti non si tratta di racconti di fantascienza ma qualcosa a cavallo tra scienza e narrativa, ironia sulla scienza che spesso manca di auto umorismo e fa asserzioni inconsapevolmente comiche.

Ogni racconto è preceduto da una breve prefazione in cui è esposta la notizia scientifica da cui prende spunto la narrazione. Le storie sono narrate in prima persona da Qfwfq, personaggio tutto da immaginare e dal nome assurdo (come del resto gli altri personaggi) , “difficile da definire, perché di lui non si sa nulla. Non è nemmeno detto che sia un uomo (….) si deve calcolare che ha più o meno l'età dell'universo" (dalla prefazione a Le cosmicomiche). Il più delle volte io ho immaginato che fosse un puntino o una particella subatomica, ma in realtà Qfwfq assume diverse forme nei vari racconti. A volte materiale, altre incorporeo o simile ad un pesce o un dinosauro o una conchiglia. Qfwfq praticamente è stato spettatore di tutto, dal Big Bang all’estinzione dei dinosauri , dalla formazione del sistema solare alla mitosi cellulare. Insomma, il lettore deve avere una viva immaginazione anche se Qfwfq descrive con abilità cose difficili anche solo da immaginare. Nel suo racconto si creano situazioni divertenti, paradossali, contraddittorie….perchè Qfwfq, in fin dei conti,  non è certo un testimone attendibile.

Alcuni di questi racconti sono davvero spassosissimi, altri un po’ meno, altri ancori risultano noiosi. Io ho comprato l’edizione Mondadori che raccoglie tutte le Cosmicomiche (originariamente furono pubblicate in quattro diverse raccolte). Forse leggerle tutte insieme stanca, ma c’è di buono che, essendo brevi racconti, si può interrompere e riprendere la lettura senza perdere il filo narrativo.

Tra quelli che più mi sono piaciuti:

La distanza della Luna

Il vecchio Qfwfq  racconta che una volta la Luna aveva un’orbita ellittica e, quando passava vicino alla Terra, era così vicina che ci si poteva salire con una scala. Il più abile in questo era suo cugino il sordo. Le persone andavano sulla Luna per prendere il latte lunare, una specie di ricotta che si trovava sulle rocce lunari.

Il vecchio Qfwfq era innamorato della moglie del comandante, che però non ricambiava perché era innamorata del sordo. Un giorno lei restò sulla Luna più a lungo perché sperava di restarci un mese (il tempo dell’intera orbita) con il sordo, che però era già sceso. Allora Qfwfq salì sulla Luna e vi restò con la moglie del comandante, che però non fece altro che suonare l’arpa. Quando la Luna ripassò accanto alla Terra, però, si notò una differenza: la Luna era già distante parecchi metri dal mare, e si capì che si stava allontanando per sempre. Qfwfq riuscì a tornare sulla Terra, ma la moglie del comandante non volle: era gelosa della Luna, che aveva catturato il pensiero del sordo, e voleva assimilarsi in tutto e per tutto nella Luna.

Gli anni-luce (uno dei più divertenti secondo me)

Una notte, osservando il cielo, Qfwfq notò un cartello in una galassia lontana con su scritto TI HO VISTO. Facendo un rapido calcolo, si accorse che si riferiva ad un pessimo episodio che aveva compiuto duecento milioni di anni fa. Non sapendo cosa dire, rispose con un cartello difensivo con la scritta E CON CIO’?. Nei giorni seguenti continuarono ad apparire questi cartelli, e Qfwfq rimase sempre sulle difensive.

Si accorse, però, che molte persone nell’universo avevano una pessima idea di lui. Si ricordò allora di un episodio in cui era stato veramente se stesso, e voleva vedere le reazioni della galassia a questo proposito. Attese il giorno giusto, ma si accorse che quasi nessuno lo aveva notato o lo aveva collegato al rincrescioso episodio precedente.

Decise allora di costruire due cartelli, uno che attirava l’attenzione sui fatti positivi che compiva e un altro che la distoglieva nei momenti in cui non voleva essere visto. Spesso, però, li usava in modo errato, e l’universo lo vedeva sempre nei momenti sbagliati.

Fu sollevato sapendo che ad una certa distanza le galassie lontane non sarebbero più state in grado di vederlo.

Vorrei ringraziare Lady_Vyolet  per avermi mandato la sua scheda che prontamente pubblico.

immagine

 
 
 

scheda # 2

Post n°3 pubblicato il 21 Marzo 2007 da lodicospesso
 
Tag: libri

 

"Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte"
Mark Haddon
Einaudi Torino

Trama: un cane morto, una serie di indizi e un investigatore veramente particolare. Christopher Boone è un bambino che soffre della sindrome di Aspergher, la sua vita è contrassegnata da una serie di limiti che la rendono difficile sotto molti punti di vista. Non ama i cambiamenti, odia essere toccato, non riesce ad interpretare le espressioni del viso, non capisce l’ironia, non sorride mai. In compenso ama la matematica e l’astronomia e dispone di risorse fuori dal comune. L’idea di raccogliere gli indizi in una specie di libro giallo alla Sherlock Holmes (il suo eroe preferito. Un caso? ndr) lo spinge ad investigare su altri campi apparentemente sconnessi tra loro. Affronterà una fuga alla ricerca di ciò che credeva perduto da sempre, in un viaggio che sconvolgerà ogni sua convinzione e si renderà conto di avere molti meno limiti di quelli che credeva.

Riflessioni: un romanzo molto avvincente che non dimentica di descrivere con obbiettività una sindrome non molto nota e il più delle volte confusa con l’autismo. I personaggi vengono filtrati dall’elaborazione dello sguardo affilato del bambino. Gli indizi, di volta in volta, aprono scenari inattesi e ciò che sembrava chiaro si offusca per diventare ancora più chiaro, in uno scenario differente. La tensione non manca e i colpi di scena anche, ma non lo definirei un giallo. Un libro che mi ha regalato delle ore di lettura molto toccanti, con un sorriso agrodolce e un sottofondo di complicità con il protagonista. Il fatto che si trova anche in edizione economica, secondo me, è un motivo in più per leggerlo.

immagine

 

 
 
 
Successivi »
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

TAG

 

ULTIME VISITE AL BLOG

california89tonyhwsilvano.bertolicharlotte_99tizianascrucimioasdvmoasdfnmaya.13toninovaleriadiana_89rosina2010pier_silviolodicospessoMartellodelleStreghepalmarinogiusi.orabona
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti possono pubblicare commenti.
 
 

IL VOLO DELLE ANATRE AL ROVESCIO - A. CALLIGARIS

immagine
 

IL TITOLO SAREBBE TROPPO LUNGO

immagine
 

QUINTORIGO IL CANNONE

immagine
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963