pensiero indiscreto

Post N° 61

Qualche sera fa ho sognato di te...mi dicevi di star tranquilla, di non farmi prendere dal panico...quanto sono state importanti per me queste tue parole!
Nel mio sogno ero cosciente della tua assenza, però ero fin troppo felice di averti con me...ero felice di poterti stare talmente tanto vicina quasi da poterti toccare...ancora una volta. Mi faccio del male pensando sempre e solo a te...tutti me lo dicono. Eppure io sento una tale dolcezza in questo dolore che davvero non sento il bisogno di separarmene.

Post N° 60

Dopo molto tempo torno a scrivere nel mio blog...forse mancanza di tempo o soprattutto di volontà...forse la voglia di fuggire dai miei stessi pensieri anche se, probabilmente, sono loro a fuggire da me.

Mio cugino è sbivaccato sul divano, mi verrebbe voglia di punzecchiarlo per farlo svegliare...a che pro? Uscire? Andare in giro? Non sono il tipo...
Meglio che continui a dormire, almeno non ha nessun tipo di pensiero a martellargli la testa...forse dovrei dormire anche io.

Post N° 59

Riesco ancora a meravigliarmi di come il tempo trascorra velocemente e come io, testarda come non mai, ricada nei medesimi errori...negli stessi errori che l'ultima volta mi ero ripromessa di non compiere.
E' vero, errare è umano...perseverare però è diabolico! A volte penso che il mio cervello non sia in grado di recepire quelli che sono i pericoli che corro ogni volta che mi caccio nelle stesse situazioni, ogni volta che mi si pongono davanti gli stessi problemi. Eppure è così semplice...sento che sostanzialmente nel mio cervellino passa un omino rachitico con un cartellone luminescente con tanti cuoricini intorno STANNE FUORI...è questo il testo del cartellone...e l'omino rachitico ha un faccino così convincente...eppure io non ne sto mai fuori! E l'omino mi saluta con un fazzoletto bianco, proprio come i parenti e gli amici salutarono i passeggeri del Titanic durante la sua prima ed ultima traversata...

Wonderful wonderful life.

Post N° 58

La notte di San Lorenzo...forse l'unica durante l'anno in cui mi soffermo a guardare il cielo...probabilmente per una sorta di contagio psicologico da parte di quelli che mi stanno attorno.
Eppure ho un mio sogno nel cassetto, un sogno che probabilmente ho confidato solo a qualche amico fidato per paura di essere presa in giro...però ogni volta che l'ho fatto le mie paure sono svanite dietro una risposta del tipo "E perchè no? Ce la potresti fare..." Già, come se fosse facile! Certo, per fare la speaker radiofonica la voce penso sia una delle doti fondamentali e quella non mi manca, probabilmente è l'unica cosa bella che ho. Ma è inutile ripensare a quello che potrebbe essere e non è. Anche stanotte starò col naso per aria a cercare di convincermi che un'evento scientificamente spiegabile e naturale possa influenzare positivamente il corso della mia vita.

ER TESTAMENTO D'UN ARBERO

Un Arbero d'un bosco chiamò l'ucelli e fece testamento: -- Lascio li fiori ar mare, lascio le foje ar vento, li frutti ar sole e poi tutti li semi a voi. A voi, poveri ucelli, perché me cantavate le canzone ne la bella staggione. E vojo che li stecchi, quanno saranno secchi, fàccino er foco pe' li poverelli. Però v'avviso che sur tronco mio c'è un ramo che dev'esse ricordato a la bontà dell'ommini e de Dio. Perché quer ramo, semprice e modesto, fu forte e generoso: e lo provò er giorno che sostenne un omo onesto quanno ce s'impiccò.