Cronaca notturna

come sabbia livida


Penso, costruisco e disfo dialoghi immaginari… ed il risultato è sempre il solito senso d’inafferabilità che mi appartiene da quando ti conosco.In fondo che cosa è stato? Un incontro. Solo un incontro svoltosi nei tempi e nei modi dovuti, che si è perso così come è iniziato, per caso e nel caso…. il Fato.Un frammento etereo che rimarrà nella memoria accompagnato da scatole di parole, parole sentite e a volte farsate. In quelle notti trafugate alla vita, verità e menzogna si scioglievano, e noi con loro sino a divenire orgasmo: nell’umido fluire di quei corpi avvinghiati, gemiti e sospiri confondevano confidenze omesse e sessualità rivelate.. per poi tornare estranei, noi e loro, oltre il confine del letto… nell’ombra.Ma sulla pelle ancora indelebili.Non sono amareggiata, anzi, non è stato semplice comprendere la natura e il significato degli eventi, ma non è difficile accettare la tua presenza/assenza nel contesto attuale.Ho conosciuto l’uomo di fuoco e passione. Ma anche l’egoismo che la vita ti ha indotto a maturare. Ho percepito più di quanto fossi disposto a concedere e ho creduto, da donna, di poterti raggiungere nell’intimo. Ti ho assorbito, desiderato e accolto, ficamente e mentalmente. Ti ho accettato nel tuo insieme, non ti dimentico.Nei silenzi che ti porti dentro c’è il nucleo del tuo essere. Ho compreso che non sarei stata io l’anima affine… con i miei tempi, ci sono arrivata.. forse per orgoglio, forse….Mi lascio scivolare questi pensieri come sabbia, parole livide di un caldo ricordo. E non ”voglio” il coraggio di dirti addio.