< La Associazione Cannabis Terapeutica accoglie con soddisfazione la notizia dell’avvio di una sperimentazione sull’efficacia dei derivati della cannabis nella terapia del dolore, presentata in anteprima nel corso del convegno “Cannabinoidi e dolore: attualità e prospettive”, promosso dalla nostra associazione, tenutosi lo scorso 28 ottobre alla Università Milano Bicocca, e ripresa nei giorni scorsi da numerosi organi di stampa. Nell’esprimere il proprio plauso ai ricercatori del Policlinico Umberto I di Roma e dell’ospedale Molinette di Torino che hanno promosso la ricerca, ACT si augura che la iniziativa riesca a superare gli ostacoli politici che in passato hanno intralciato il cammino di analoghe iniziative nel nostro Paese. Il timore che, dopo l’entusiasmo iniziale, l’annunciata sperimentazione si traduca in un nulla di fatto è legittimo, ove si tenga conto della posizione espressa in merito dal Governo negli articoli 9 e 10 del Disegno di Legge n. 2953 in discussione al Senato (cosiddetto DdL Fini) che, contro ogni evidenza scientifica, e contro quanto sostenuto dagli stessi ricercatori impegnati nel protocollo di sperimentazione, classificano “la cannabis indica, i prodotti da essa ottenuti, i tetraidrocannabinoli, i loro analoghi naturali, le sostanze ottenute per sintesi o semisintesi che siano ad essi riconducibili per struttura chimica o per effetto farmaco-tossicologico” tra le sostanze che “non trovano nessun impiego terapeutico”.
Cannabinoidi e dolore: attualità e prospettive
< La Associazione Cannabis Terapeutica accoglie con soddisfazione la notizia dell’avvio di una sperimentazione sull’efficacia dei derivati della cannabis nella terapia del dolore, presentata in anteprima nel corso del convegno “Cannabinoidi e dolore: attualità e prospettive”, promosso dalla nostra associazione, tenutosi lo scorso 28 ottobre alla Università Milano Bicocca, e ripresa nei giorni scorsi da numerosi organi di stampa. Nell’esprimere il proprio plauso ai ricercatori del Policlinico Umberto I di Roma e dell’ospedale Molinette di Torino che hanno promosso la ricerca, ACT si augura che la iniziativa riesca a superare gli ostacoli politici che in passato hanno intralciato il cammino di analoghe iniziative nel nostro Paese. Il timore che, dopo l’entusiasmo iniziale, l’annunciata sperimentazione si traduca in un nulla di fatto è legittimo, ove si tenga conto della posizione espressa in merito dal Governo negli articoli 9 e 10 del Disegno di Legge n. 2953 in discussione al Senato (cosiddetto DdL Fini) che, contro ogni evidenza scientifica, e contro quanto sostenuto dagli stessi ricercatori impegnati nel protocollo di sperimentazione, classificano “la cannabis indica, i prodotti da essa ottenuti, i tetraidrocannabinoli, i loro analoghi naturali, le sostanze ottenute per sintesi o semisintesi che siano ad essi riconducibili per struttura chimica o per effetto farmaco-tossicologico” tra le sostanze che “non trovano nessun impiego terapeutico”.