Centro Studi Cilenti

NUOVO SUD


2006: Le prospettive di sviluppo di PonticelliL’ospedale del mareIl cantiere è pronto per dare inizio ai lavori per l’Ospedale del mare di Ponticelli. La nuova struttura ospedaliera, realizzata su progetto di Renzo Piano, costerà complessivamente 145 milioni di euro, di cui oltre 120 milioni derivanti da risorse regionali e nazionali, e circa 25 milioni derivanti Opda investimenti privati. L'Ospedale sarà una struttura a misura di paziente e dei suoi familiari. Sarà dotato di 550 posti letto con camere di degenza singole e tutte fornite di servizi autonomi. Oltre il 30% dell'area del complesso ospedaliero è dedicata a parchi e giardini. L'area complessiva dell'ospedale è di 134 mila metri quadrati, di cui 45 mila attrezzati a verde. L'Ospedale del Mare sarà dotato delle più avanzate e moderne strutture per la diagnosi e la terapia (2 tac, 1 risonanza magnetica, centro trasfusionale, pronto soccorso con 20 posti letto, centro di rianimazione e terapia intensiva); di sette sale operatorie; di un eliporto capace di accogliere contemporaneamente più veivoli. La nuova struttura ospedaliera potenzierà l'offerta sanitaria e assistenziali della zona est di Napoli e dei comuni dell'area costiera e vesuviana coprendo un bacino di utenza di circa 500 mila cittadini. L'Ospedale del Mare servirà l'utenza cittadina e dell'area vesuviana facilitando, nel contempo, il decongestionamento del centro storico cittadino. La nuova struttura, infatti, assorbirà i medici ed i paramedici che attualmente lavorano in tre ospedali partenopei (Ascalesi, Annunziata e Loreto Mare) ubicati nel centro della città. Sono previste assunzioni solo per quelle discipline (cardiochirurgia e chirurgia plastica) non coperte dai sanitari dei tre ospedali. Ascalesi, Annunziata e Loreto Mare saranno riconvertiti in strutture territoriali di assistenza. “Il progetto – ha detto in una recente intervista pubblicata nel sito internet medinforma il Prof. Angelo Montemarano- si basa principalmente sulle nuove tecnologie. L'ospedale, infatti, è moderno ed altamente tecnologico, con personale medico ed infermieristico altamente specializzato. Stiamo attuando una sperimentazione insieme ad altre due realtà nazionali, una in Toscana e l'altra nel Veneto. Essendo un ospedale di nuova costruzione possiamo seguire il percorso delle "cure graduate": si parte dalla base della cura intensiva, con la creazione di un'area destinata al primo impatto che ha l'ammalato con l'ospedale, quindi di alta tecnologia e di grandi investimenti, sia in termini di risorse umane che tecnologiche, per poi passare, secondo il livello della patologia, ad una fase sub acuta nelle degenze ordinarie, fino ad arrivare ad un'area di scarsa valenza medica, per tutti gli aspetti post cura intensiva, che possono essere gestiti con un basso grado di attività sanitaria. È stato prevista la creazione di un'area alberghiera che possa da un lato venire incontro alle esigenze dei familiari degli ammalati e dall'altro ospitare i dimessi dall'ospedale che si trovano in quella fase di dimissione precoce, terminata la fase acuta, compatibile con il non ricovero ma che non consentirebbe un viaggio lungo. In una dimensione, quindi, protetta, dove il paziente è costantemente controllato dai medici ma non è ricoverato in ospedale”. L’intervista del Prof. Angelo Montemarano è stata curata da Fiorella Zabatta per medinforma