CAIRO (Reuters) - Il presidente egiziano Mohamed Morsi vuole restare al suo posto a costo della vita mentre sta per scadere l'ultimatum di 48 ore lanciato dalle forze armate prima di quello che potrebbe essere un colpo di stato militare per defenestrarlo e mettere fine alle proteste che hanno invaso le piazze del Paese contro il governo islamista.
I capi delle forze armate, in un comunicato intitolato "le ore finali", si dicono pronti a dare battaglia e disposti a uno spargimento di sangue contro "terroristi e folli" dopo il rifiuto di Morsi di dimettersi.
Il presidente ha replicato: "Il prezzo che sono disposto a pagare per mantenere la legittimit [del mio ruolo] č la vita".
Fonti dell'esercito hanno riferito a Reuters che i militari hanno intenzione di estromettere Morsi e sospendere la costituzione subito dopo la scadenza dell'ultimatum, che scatter alle 17 (ora locale). L'intenzione č quella di mettere alla guida del Paese un consiglio che guidi ad interim il Paese fino a nuove elezioni.
Morsi, che si č rivolto al popolo egiziano parlando in tv quando a Cairo era mezzanotte, ha difeso la "legittimit " del suo ruolo.
I capi delle forze armate gli hanno replicato su Facebook dicendo che anche loro, come il presidente, sono disposti a sacrificare la vita per difendere il popolo egiziano "dai terroristi, radicali o folli".
Nella notte Morsi ha anche ricevuto una telefonata del presidente Usa, Barack Obama, secondo il quale č necessario il dialogo con gli oppositori.
Morsi per ora resiste alle pressioni e su Twitter dice che rifiuter qualunque diktat "sia interno che proveniente dall'estero".
Intanto proseguono gli scontri che, secondo la tv di Stato, hanno provocato nella notte la morte di 16 persone, circa 200 i feriti. Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia
Inviato da: alexpix1975
il 27/07/2014 alle 01:11