Il Tragitto

Il Tragitto Vol. 35


Rabail scosse la testa al vedere il prete mentre Frankie uscì dal mucchio e fece qualche passo, giovialmente, per andare a stringergli la mano. "Così mi piace" Esultò Tyner "La comprensione, la condivisione, il rispetto, possono essere il ponte fra religioni diverse e..." "Aspetti un momento, Tyner." La voce di Louise era morbida ma secca "Che interesse ha Lei per farci tutti questi salamelecchi? Ai suoi occhi Noi possiamo essere anche solo dei poveri disgraziati, uno dei quali Le ha anche scheggiato il muso." Per un brevissimo istante una nuvola passò sul volto di Tyco Tyner e lo abbuiò. Tutti i presenti lo notarono. Poi così come era apparsa, disparve, frantumata da una risata cristallina :"Perchè? Perchè mi piacete, ecco tutto. In fondo mi avete tenuto testa e Io adoro le persone, diciamo, con carattere. Sapevo che sareste arrivati a Selawille. ricordate di avermene parlato? così ho fatto monitorare la stazione da qualche mio impiegato. Sapete, gli arrivi non sono molti. Poi, quando ho avuto un attimo di tempo mi sono precipitato qui, insieme a Watson. Sapete, è circa un'ora che aspetto.." "Mi dispiace realmente.." fece affranto il Colonnello Strano, stropicciando ancora di più i documenti che teneva in mano. "Oh, non importa..ma, il mio adorato, la mia ah ah preda, il mio piccolo nano brigante..perchè si cela alla mia vista?". In realtà Pearson s'era nascosto, nel mentre la bizzarra conversazione prendeva piede, dietro le gambe della coppia formata da Louise e Rabail, e si domandava quale fosse il modo migliore per uscire da quella ingarbugliata situazione ma non se ne dava nè ragione nè risposta. Chiamato in causa raccolse la dignità che ancora gli restava e uscì allo scoperto, con orgoglio e, quasi, protervia. "Mi vuole cucinare con un pò di salvia? Dicono sia l'ideale per le carni rosse un pò acerbe, ma non ne trova, penso, da queste parti." "Io non so nulla!" Fece Tyner buffonescamente "Tu sei solo una deliziosa bimba che si avvia per la sua cresima. Non è forse così, padre Watson?". "Altrochè". gli rispose l'aitante sacerdote di colore. "E in chiesa è già tutto pronto." "Un momento" Interloquì Rabail "Come accidenti fate a essere pronti? Bisognerà sbrigare delle pratiche burocratiche, preparare l'altare, gli addobbi, tutto l'allestimento insomma." Herald Watson sorrise :"Per accogliere nel seno della Chiesa una giovane creatura è sempre tutto pronto, non occorrono grosse pagliacciate, Noi siamo per l'essenziale." "Voi chi? La setta delle Tre Croci?". Interruppe Frankie "Setta cosa? Noi siamo la vera Chiesa: l'erede spirituale del messaggio di Cristo, Buddha, Maometto e vi aggiunga Lei chi meglio gradisce. è il messaggio che conta..Noi siamo i rappresentanti dell'eterno divenire, il motore della sempreviva Ricerca." "Un attimo" disse Rabail "avremo tempo per le disquisizioni teologiche, comunque la bambina è cattolica progressista." "Alla sua età?". "I genitori l'hanno educata in questa maniera e a Lei, padre, non deve interessare." "Interessa di sicuro. La devo cresimare Io." "Un attimo, signori" proruppe il Sindaco :"Stiamo spaccando il capello in quattro. Che ne direste di avviarci nel mentre che discutiamo, camminare schiarirà le idee a Ognuno." Come per un muto assenso tutti i presenti annuirono gravemente e uscirono in processione dalla stazione. Occupavano tutta una strada fiancheggiata da grandi, mostruosi edifici in vetroresina e carbonio ognuno con ampi giardini e pezzi di terreni seminati ad alberelli, davanti. L'impressione era straniante, come se un'intera Città di Cristallo si fosse rivelata appena poco oltre il grazioso punto di approdo e sporgesse sopra le loro testa, cannibale e distaccata, con poca vita dentro le sue vertebre futuriste quanto una pialla di quarzo. "Non vedo i suoi cittadini, Sindaco". Azzardò Frankie "Qui esiste il lavoro, mio caro. Non siamo a BRANDER dove ogni occasione è buona per l'Aperitivo." "Bambini a scuola, padri e madri al lavoro. Sì, è ragionevole." Nessuna cartaccia volava per le vie immacolate malgrado l'insistente brezza di mezzodì che s'era sollevata. Così passeggiavano: strano, piccolo gruppo quantomai eterogeneo e originale, formando capannelli di due-tre persone che discutevano fisso e in maniera lievemente inquietante. Il paesaggio si piegava e disperdeva raggi di calore, come si spargono batuffoli di polline attraverso le anime recondite e, solitarie, le strade ricevevano e si ricoprivano di quella bambagia biancastra, quasi volessero attutire i passi e le parole della carovana; lievissime colline rosse si inquadravano all'orizzonte allargando l'anfiteatro naturale e delimitandolo a sua volta, affinchè nulla di quella dolce e candida Realtà potesse contaminarsi con qualcosa che assomigliasse a paesi circostanti e cittadine confinanti...In quegli istanti al gruppo di viaggiatori che era approdato a Selawille nulla sembrava più perfetto di quella visione tremolante di piccola afa e sbriciolata dissolvenza, e le loro stesse anime venivano presi da uno sfinimento etereo e da una stanchezza ipnotica, quasi che troppo rigore fantastico fosse deleterio per corpi abituati ad avere occhi mobilissimi e cervelli all'erta. "Vedi quell'aggeggio?". E il Sindaco indicò a Frankie una strana, gigantesca macchina simile a metà a una ghigliottina extralarge e a una gogna ipertecnologica. "La stanno costruendo i Cittadini. Dovrà servire come dissuasione ai trasgressori. Per Me non ve ne sarebbe neanche bisogno, ma loro l'hanno pretesa attraverso una petizione popolare." Frankie rallentò i suoi passi, già contati. Lo strano oggetto si stagliava da uno spazio brullo e quasi incolto, stranissima cosa per per quella che si stava rivelando essere la Città di Selawille. "Come mai sembra un posto abbandonato? Se volesse avere valore simbolico dovrebbe stare al centro di una piazza. E poi, quali Trasgressori? Possibile che questo mezzo Eden abbia dei Recidivi?". "Possibilissimo". Replicò Tyner asciutto "solo BRANDER nega di avere delle mele marce, Noi sappiamo di vivere in una città di 32.000 abitanti, dove ogni cosa, anche la più spiacevole, può essere possibile." "Ce l'ha con BRANDER, non è vero, Sindaco?". Buttò lì Frankie mentre si allontanava pensieroso dal gruppetto e si avvicinava alla curiosa costruzione. Tyner lo seguiva cupamente riflessivo :"Ho brutti ricordi della Metropoli. Qualcosa vi ho già accennato. Vi ho risieduto per per quattro anni. Ero all'ufficio dell'Edilizia Pubblica e vi ho trascorso il più brutto periodo della mia esistenza." Frankie lo squadrò con intensità mentre toccava lo strano oggetto in allestimento: nella sua complessità era alto almeno sei metri e largo tre, era difficile trovarvi un senso compiuto o una effettiva destinazione d'uso. Si intuiva che era ancora in fase embrionale. "Sarà, ma ha la squadratura di una croce. Il basamento è curioso." "é in malachite" Notò distrattamente Herald Watson "Ne gira parecchia dalle nostre parti." Il prete si era avvicinato con il resto dei Viaggiatori alla costruzione "Una croce, dice? Non c'avevo fatto veramente caso." "Potrebbe essere un omaggio dei vostri parrocchiani al Credo che professano: uno strumento di tortura sotto forma dello stesso che lacerò Nostro Signore." "é in vena di scherzi macabri, vero Frankie? Cos'è? L'aria frizzante di questa Cittadina non la mette di buon umore? Io non incoraggio forme di punizione o pubblica esposizione di colpe. Il peccato dobbiamo confessarlo solo a Chi è in grado di accoglierlo e non esibirlo insieme al presunto Peccatore". "Presunto?". Intervenne Rabail "Significa forse che qui si fanno dei processi sommari? qualcosa di simile ai linciaggi?". "Mi sono espresso male" Mormorò Watson "Intendevo che l'Uomo non si ritiene mai colpevole sino a quando non capita che una giuria lo metta di fronte alle proprie responsabilità. E questo non va teleologicamente Bene." "Forse" Chiosò Frankie "L'Uomo ha bisogno di Peccatori quando non è a corto di Peccati."