il cucchiaino

Ovunque proteggi le pene dell'anima


Qualche sera fa su All Musica c'era una puntata di Mono dedicata a Capossela. Durante l'intervista, parlando dei vecchi dischi, Vinicio ha spiegato che la canzone Modì è stata scritta pensando ad Amedeo Modigliani, un artista che gli è sempre piaciuto, che l'ha sempre affascinato, un'artista che, aggiungo io, incarnava il vero ideale di genio e sregolatezza, in quella fulminea lucidità innondata da mari di follia, sublimati nel suo ululare alla luna nelle fredde notti parigine.Ma più che per Modigliani, la canzone è stata scritta pensando alla sua compagna, Jeanne Hébuterne, una donna sensibile, innamorata perdutamente di quest'uomo, perduta senza quell'amore.Prima di leggere (per chi vorrà leggere) o di canticchiare  il testo della canzone, pensate a quella piccola donna, che dopo due giorni dalla morte del suo compagno, si gettò dalla finestra, nonostante fosse incinta di 9 mesi.ModìSi adagia la sera
su tetti e lampioni e sui vetri appannati dei bar e il freddo ci mangia la mente e le mani e il colore dell'ambra dov'è? ripensa alla luce e al sole d'Italia che Dante d'autunno cantò che io sto vicino a te e tu sai perché stai vicino a me questa notte e domani se puoi ricordi via Roma la luna rideva lì ti ho scelto e voluto per me mi guardavi e parlavi dei volti tuoi strani degli occhi a cui hai tolto l'età e ora si scioglie la sera nei pernod, nei caffè nei ricordi che abbiamo di noi per amore tradivi per esister morivi per trovarmi fuggivi fin qua perché Livorno dà gloria soltanto all'esilio e ai morti la celebrità ma io sto vicino a te in silenzio accanto a te stai vicino a me questa notte e domani se puoi questa notte e altre notti verranno anche se non sentiremo ancora cantar ascolteremo la pioggia bagnarci i colori e mischiare i miei pensieri nei tuoi ormai è l'alba e ho paura di stare a restare da sola a scordarmi di noi e allora sto vicino a te anche se non vedi che io son qui vicino a te questa notte e domani sarò...