il cucchiaino

Confermo


Il transatlantico del Teatro Verdi è salpato ieri sera per una crociera tra le più mirabilanti, entusiastiche, frizzanti che le sue sedie rosse e i suoi stucchi abbiano mai visto.Capitano in prima, il nostromo Vinicio, affabulatore dei 7 mari, delle 4 direzioni, della rosa dei venti, degli elementi.A riscaldare il nostromo e metterlo in condizione di trascinare ogni bocca in sorriso, contribuiscono, come egli stesso tiene a sottolineare, pozioni magiche della fiaschetteria di Novoli e una ribollita che ha illuminato la via del paradiso (dei calzini) confermando che non c'è disaccordo nel cielo, e nemmeno nella ribollita del cuoco lezzone.Fine primo tempo. La nave ormeggia brevemente, intrattenuta da piccole magie colorate.La nave salpa nuovamente. Il mare s'ingrossa, c'è burrasca. Adesso si che ci divertiamo ciurmaglia!! Con noi s'imbarca il marajà, lo segue la medusa a braccetto dell'uomo più vivo che mai. Talmente vivo che è un uomo pignatta. Legato nella camicia di forza, issato con stelle filanti e fuochi d'artificio, si libera in cielo lasciando piovere coriandoli di festa... Ma non è del tutto salvo, potrebbe essere sbranato dal Minotauro incatenato in gabbia o dal palombaro a manovella. Ogni cosa sembra lontana, come un posto d'oltremare che è lontano solo prima di arrivare.Ma Troia brucia e con le sue ceneri il mare si calmaNella burrasca scatenata qualcuno si è spaventato, gli stucchi hanno tremato. Altri hanno solo ballato. Soprattutto quelli dell cabine in seconda e terza classe, quelli sugli spalti, che sono sì lontani dal palco, ma più vicini al cielo.AdessoSi naviga a tatto, la vista è annebbiata dal fumo. Il mare ora ci culla e nella sua armonia, scende in pista, volteggiando, ridendo e piangendo un ultimo amore straziente. E in uno degli anelli bagnati dal suo pianto si poteva leggere dentro il nome del suo amore. Sulle sue labbra un ultima poesia appena sussurrata: ovunque proteggi.